Di Marco Lainati
Ancona. Se è possibile ereditare beni da un congiunto che li ha acquisiti illecitamente, è altrettanto vero che questi possono comunque essere sequestrati in epoca successiva in virtù della vigente normativa antimafia, la quale conferisce al riguardo particolari poteri all’Autorità Giudiziaria nonché alle Forze di Polizia.
Questo è quanto avvenuto ad Ancona dove i finanzieri del locale Comando Provinciale – Nucleo Polizia Economico Finanziaria, hanno sottoposto a sequestro denaro e beni immobili per un valore di 250.000 euro di proprietà di un pregiudicato defunto, ma che nel frattempo erano passati nelle disponibilità dei suoi più stretti parenti.
La non semplice indagine dei finanzieri anconetani si è in particolare rivolta verso le ricchezze accumulate da un cittadino italiano, condannato diverse volte per gravi reati contro il patrimonio nonché finanziari quali l’usura, il riciclaggio e la bancarotta fraudolenta, per effetto dei quali era evidentemente riuscito a costruirsi una non piccola ricchezza.

Dall’esame dei redditi dichiarati, che gli investigatori della GDF hanno potuto scandagliare a fondo ricorrendo alle informazioni contenute nella banche-dati in uso al Corpo, oltre alla conclamata pericolosità sociale del preposto è così emersa la netta discrepanza tra il suo effettivo tenore di vita e quanto invece dichiarato al Fisco.
Proprio sulla base di tali riscontri investigativi è stato così fornito all’Autorità Giudiziaria un quadro completo ed oltremodo aggiornato nei riguardi di una certa disponibilità economico-patrimoniale, alla quale qualcuno non aveva evidentemente diritto proprio perché derivante da reiterate attività delittuose, consentendo così la piena applicazione del Decreto Legislativo 159/2011 (Testo Unico Antimafia) che ha determinato, più nel dettaglio, il sequestro di denaro per oltre 120.000 euro nonché di un terreno edificabile da 1.100 mq di estensione sito nella zona di Fabriano (AN).
La descritta operazione dimostra ancora una volta quali siano le capacità di ricerca ed aggressione dei patrimoni illeciti che la Guardia di Finanza detiene e con le quali, nelle intenzioni del Legislatore che le ha previste con norme di oculata specificità, si punta a risarcire la società civile per il danno morale nonché economico in precedenza subìto.
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