Guardia di Finanza: aperti alla Scuola PEF di Ostia i lavori di alta formazione dedicati ai Pubblici Ministeri ed ai funzionari di Polizia dell’Ucraina impegnati nella lotta alla corruzione e al riciclaggio

Di Michele Toschi

ROMA. Si sono aperti ieri, presso la Scuola di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza a Ostia, i lavori di alta formazione rivolti a 15 Pubblici Ministeri, nonché a diversi rappresentanti delle Forze di Polizia dell’Ucraina chiamati al contrasto della corruzione e del riciclaggio.

I partecipanti e i formatori riuniti presso la Scuola PEF della Guardia di Finanza

Come noto il predetto Istituito è unanimemente riconosciuto – anche a livello internazionale – come polo di eccellenza per la formazione degli investigatori economico-finanziari, ed è proprio in questo senso che si rivolge la citata iniziativa di partenariato organizzata dal Ministero della Giustizia italiano in collaborazione con la Guardia di Finanza, la Scuola Superiore della Magistratura italiana e l’European Union Advisory Mission Ukraine (EUAM Ukraine) fornendo così un tangibile segno della vicinanza e dell’impegno che la Repubblica Italiana sta profondendo a sostegno dello stato di diritto oltre che della magistratura in Ucraina.

Lo storico ingresso della Scuola di via delle Fiamme Gialle a Ostia

“Con questa iniziativa – ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio – abbiamo voluto attuare un preciso impegno politico che avevo assunto lo scorso anno in occasione della ministeriale giustizia del G7, tenutosi a Tokyo, quando insieme agli altri paesi del G7 ci siamo impegnati a sostenere il sistema giudiziario ucraino. Mentre ancora sentiamo lo stridore delle armi – ha proseguito il ministro Nordio – lavoriamo al rafforzamento delle istituzioni ucraine: la lotta alla corruzione e l’impegno sull’antiriciclaggio saranno un tema rilevante del G7 giustizia a guida italiana che faremo a Venezia il 9-10 maggio, per assicurare una corretta gestione dei fondi che arriveranno in Ucraina per la ricostruzione post-bellica”.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio

Il programma dei lavori si struttura in 5 sessioni tematiche, suddivise in altrettanti giorni, secondo il seguente ordine:

(Sessione I): Lotta alle frodi transfrontaliere attraverso il coordinamento di indagini e azioni penali efficaci a livello europeo. Il ruolo dell’EPPO (European Public Prosecutor’s Office)

(Sessione II): Indagini contro la corruzione e il riciclaggio di denaro. Rintracciare e confiscare i beni legati ai proventi criminali della corruzione ad alto livello. Criminalità organizzata e corruzione

(Sessione III): Le migliori pratiche internazionali nel campo del recupero dei beni – La confisca non basata sulla condanna. Cooperazione e coordinamento a livello nazionale e internazionale nelle indagini sulla corruzione

(Sessione IV): Cooperazione di polizia nel recupero dei beni

(Sessione V): Analisi delle segnalazioni di transazioni sospette (STR) o di attività sospette (SAR) e le indagini antiriciclaggio.

Nel ruolo di formatori per i colleghi ucraini sono stati chiamati Pubblici Ministeri italiani e Ufficiali della Guardia di Finanza, tutti dotati di comprovata esperienza professionale nel settore dell’antiriciclaggio e dell’anticorruzione.

Oltre alla parte squisitamente teorica sono altresì previste simulazioni d’indagine su casi oggetto di studio, con il coinvolgimento diretto dei procuratori ucraini che avranno così il modo di confrontarsi e tramutare operativamente le diverse skills tecniche fornite loro dagli investigatori e dagli inquirenti italiani.

Il progetto di formazione, che come specificato sopra è stato voluto dal Ministero della Giustizia, si inserisce in un più ampio e generale sforzo che l’Europa sta rivolgendo in favore delle Istituzioni giudiziarie ucraine, oltre che per sostenere il governo di Kiev nel suo percorso di progressiva integrazione verso gli standard europei di “rule of law”.

La Scuola Superiore della Magistratura Italiana e il Centro di Formazione dei Procuratori dell’Ucraina, hanno peraltro firmato oggi in videoconferenza un memorandum di cooperazione bilaterale che ha un target ben preciso, ovvero quello rafforzare le capacità istituzionali nonché di stabilire, sviluppare e rafforzare la cooperazione rivolta alla formazione professionale dei pubblici ministeri.

Un accordo peraltro preceduto da un’intesa tecnica che la Scuola Superiore della Magistratura ha già siglato con la Scuola Nazionale dei Giudici dell’Ucraina.

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