Guardia di Finanza: Bolzano, tentano di importare birra in Italia senza pagare l’accisa. Carico di 15.000 litri bloccato e sequestrato alla barriera autostradale di Vipiteno

Di Aldo Noceti

Bolzano. Qualcuno aveva messo in atto una complessa triangolazione volta ed evadere una corposa imposta di fabbricazione (tecnicamente definita accisa), ma quando il carico di merce – costituito da 45.000 bottigliette di birra per un totale di 15.000 litri – è giunto al valico autostradale di Vipiteno (BZ) agli attenti finanzieri non sono sfuggite alcune discrepanze e tutto quel quantitativo di bevanda è così finito sotto sequestro.

È questo il riassunto di uno dei tanti e fantasiosi tentativi messi in atto per non assolvere ad imposte e dazi previsti dallo Stato italiano e che, specialmente in questo caso, ha posto in luce diversi passaggi “elusivi” che però si sono conclusi con un nulla di fatto.

Dopo aver controllato il carico di birra, trasportato da un mezzo proveniente dalla Germania intestato ad una società di spedizioni polacca e condotto da un cittadino bielorusso, i militari operanti si sono presto accorti che la merce non era scortata dal previsto Documento Unico Semplificato (DAS), con il quale si comprova l’avvenuto pagamento dell’accisa dovuta per tutte le bevande alcoliche.

Perquisizione in corso

Considerata la stranezza della circostanza i finanzieri hanno così proceduto ad un ulteriore riscontro documentale, grazie al quale sono emersi diversi passaggi (alcuni dei quali probabilmente avvenuti solo sulla carta) che hanno suscitato diverse perplessità.

Quella birra, infatti, era stata prodotta da un opificio padovano prima di essere stoccata in un deposito doganale di Genova, dove è stata poi acquistata da una società rumena con sede in Germania.

Dal territorio tedesco il carico è nuovamente partito alla volta dell’Italia per essere consegnato ad un commerciante all’ingrosso di prodotti alimentari in provincia di Avellino, ma il viaggio è stato interrotto dagli uomini della GDF bolzanina che hanno constatato l’omesso pagamento dell’accisa in questione.

Oltre al sequestro della birra che finirà in un ennesimo deposito (stavolta giudiziario), il conducente dell’autoarticolato è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bolzano per “sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa”, reato previsto dal Testo Unico sulle Accise (art. 43) per il quale è prevista una reclusione fino a tre anni nonché una multa pari al doppio dell’imposta evasa, ed in ogni caso non inferiore ai 7.746 euro.

 

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