Guardia di Finanza: Campobasso, carburante per autotrazione e non “solvente”. Intercettata autocisterna con 28.000 litri di carburante di contrabbando

Di Marco Lainati

Campobasso. Il traffico di carburanti per autotrazione di contrabbando è un fenomeno illecito piuttosto presente nel nostro Paese, dove il trasporto su gomma delle merci gioca un ruolo fondamentale per molti comparti commerciali, per questo motivo le autopattuglie della Guardia di Finanza sono giorno e notte impegnate lungo tutte le rotabili italiane ed i sequestri in tale settore d’intervento non mancano, com’è avvenuto nella zona di Campobasso dove i finanzieri del locale Comando Provinciale hanno intercettato un’autocisterna contenente 28.000 litri di gasolio di contrabbando.

Come normalmente avviene in questi casi, è stata l’attenzione unita alla grande esperienza operativa dei finanzieri a fare la differenza, ovvero a selezionare per un approfondito controllo un automezzo piuttosto che un altro consentendogli così di arrivare al classico bersaglio.

Ad insospettire i militari è stata infatti la provenienza dell’automezzo (Germania) nonché la sua destinazione (Malta), fattori che uniti alla documentazione che scortava il carico – asseritamente dichiarato come normale “solvente” e non come idrocarburo destinato all’autotrazione – ha da subito sollevato fondati sospetti poi puntualmente confermati ai controlli.

Controlli sulle accise della Guardia di Finanza

Sfruttando le banche-dati un uso al Corpo, nonché prelevando campioni del prodotto stivato nell’autocisterna per sottoporlo ad analisi chimica, i finanzieri hanno così accertato che quel liquido non era affatto “solvente” (che è esente da accisa) come falsamente dichiarato nei documenti, bensì comune gasolio destinato all’alimentazione di motori termici, per di più senza la prescritta documentazione fiscale il che ne ha definitivamente acclarato la totale evasione d’imposta.

All’esito di tali riscontri il conducente del mezzo è stato dunque denunciato a piede libero per violazioni del Testo Unico sulle accise, mentre tutto il prodotto petrolifero da lui trasportato è stato sottoposto a sequestro in attesa di essere destinato in favore di Istituzioni ed Enti dello Stato, come più volte disposto dalla competente Autorità Giudiziaria per gli automezzi dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana.

L’episodio, di per sé non particolarmente eclatante per la natura e per l’entità del sequestro, torna comunque da spunto di riflessione che induca a non abbassare mai i riflettori su una fenomenologia senza dubbio insidiosa la quale, oltre sottrarre non poche risorse alle casse dello Stato nonché ad alterare pesantemente il mercato dei carburanti, ha più volte incontrato gli interessi della criminalità organizzata sempre pronta ad infiltrarsi in ogni favorevole occasione per fare “business” illecito.

 

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