Di Valentina Giambastiani
REGGIO CALABRIA. È un altro grosso sequestro di cocaina quello messo a segno dai finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria – Gruppo Gioia Tauro, i quali, in perfetta sinergia con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), hanno intercettato al Porto di Gioia Tauro un carico da 280 kg di “polvere bianca”.
L’eccellente risultato di servizio è giunto a seguito dell’incessante attività di analisi e riscontro sulle spedizioni commerciali in transito dall’importante porto calabrese, ed è stato proprio durante tale attività che i militari delle fiamme gialle ed i funzionari di ADM hanno individuato e “isolato” alcuni container sospetti, che una volta aperti ed ispezionati in ogni pertugio hanno rivelato il loro reale contenuto.
Il ritrovamento d’un tale carico di droga (valore di mercato che supera i 40 milioni di euro), è stato reso possibile anche dall’intervento delle unità cinofile antidroga della GDF, oltre che dalle sofisticate apparecchiature scanner in dotazione alla Dogana.
Elementi indispensabili per un’efficace azione di polizia doganale, e che nella circostanza hanno permesso di “mirare” i successivi riscontri laddove lo stupefacente era stato effettivamente occultato.
L’attività repressiva in parola ha senz’altro assestato un duro colpo alle consorterie criminali che gestiscono il traffico della cocaina nel nostro Paese come all’estero, e che ora farà finire nell’inceneritore una ricca “fornitura” che avrebbe inondato le piazze ed i paralleli canali clandestini dello spaccio.
Il porto di Gioia Tauro si conferma dunque come crocevia di traffici illeciti, contro i quali la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (anche in virtù di uno specifico Protocollo d’Intesa che ne ha potenziato l’intesa operativa) adottano il loro articolato dispositivo di contrasto. Un dispositivo che tra tutti i porti europei spicca per la sua efficacia, come dimostrato dall’ormai lunga serie di sequestri messi congiuntamente a segno.
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