Guardia di Finanza: Catania, sgominato un traffico di droga e di telefoni cellulari per i detenuti del carcere di Augusta. 16 responsabili arrestati

Di Dario Gravina

Catania. Telefoni cellulari e persino droga, questo è quel che poteva arrivare ai detenuti del carcere di Augusta – Brucoli (SR) grazie ai traffici organizzati da un gruppo di 16 soggetti – tutti arrestati – individuati a seguito di un’indagine che i finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno portato a termine con il prezioso supporto del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) della Polizia Penitenziaria.

Secondo quanto accertato dagli investigatori, per l’occasione coordinati dalla Procura della Repubblica di Catania, i responsabili di tale traffico – nel quale risulta implicato anche un ispettore di Polizia Penitenziaria in servizio presso la citata casa di reclusione – procacciavano per i detenuti sostanze stupefacenti di vario genere (cocaina, marijuana, skunk e hashish), nonché telefoni cellulari ed altri apparecchi di comunicazione.

Ad avviare il tutto erano stati due soggetti – entrambi detenuti nel carcere augustano – i quali, dopo essere venuti in possesso di alcuni telefoni cellulari, avevano cominciato a regolare le attività dei loro sodali esterni affinché reperissero le diverse droghe da fornire agli altri detenuti che gliene avevano fatto richiesta, oltre che a gestire la cassa comune della stessa associazione criminale.

Stemma NIC – Polizia Penitenziaria

Per mettere a punto il tutto è stato chiaramente necessario coinvolgere nel traffico anche altri soggetti funzionali ad acquistare, nascondere, confezionare, trasportare ed infine introdurre nel carcere la “merce” proibita; un sistema ben oliato nel quale ha preso attivamente parte anche il pubblico ufficiale infedele che, per il suo ruolo insospettabile corriere, veniva adeguatamente remunerato garantendo così un costante approvvigionamento di droga, telefoni e relative schede sim in favore di chi, pagando bene, ne facesse richiesta.

Sono diverse le consegne di stupefacenti documentate dagli investigatori dal settembre 2020 ad oggi, ciò anche per effetto di connivenze e coperture varie di cui lo stesso ispettore arrestato avrebbe goduto e sulle quali gli inquirenti stanno compiendo ulteriori accertamenti.

Per tutti e 16 gli arrestati (dei quali 15 raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere ed uno ai domiciliari) l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nonché alla corruzione di pubblici ufficiali, oltre che indebito procacciamento di apparati telefonici in beneficio di soggetti detenuti.

 

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