Guardia di Finanza, contrabbando e falso “Made in Italy”. Sequestrati nel Torinese 2 milioni di articoli per fumatori

Di Fabio Mattei

Torino. Contrabbando e falso: sono queste le principali evidenze emerse durante una serie di controlli effettuati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Torino nei confronti di numerosi store, all’interno dei quali i militari hanno rinvenuto 2 milioni di articoli per fumatori irregolarmente posti in vendita dai gestori.

Operazione della GdF contro i prodotti per fumatori contraffatti

Sugli scaffali di una quindicina di esercizi commerciali controllati, gestiti in prevalenza da cittadini di nazionalità cinese e bengalese, le Fiamme Gialle torinesi hanno infatti rinvenuto un’ingente quantità di prodotti,  tra i quali figuravano “accessori per fumatori” (definizione tecnica utilizzata per le cartine ed i filtri che vengono impiegati per la preparazione delle sigarette), la cui vendita è riservata alle rivendite autorizzate in possesso della prevista licenza rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come peraltro previsto da una recente normativa di settore in vigore dal 1° gennaio scorso.

Nonostante gli obblighi previsti dalla legge e che, evidentemente, mirano ad una maggior tutela del consumatore che deve essere messo nelle condizioni di acquistare prodotti di verificata qualità, in svariati di questi punti-vendita i gestori avevano continuato nel loro commercio, come nulla fosse.

Alcuni di loro – a riprova di come gli obblighi di legge fossero ben conosciuti – avevano tra l’altro fatto sparire dagli scaffali dei propri negozi tali articoli, occultandoli nei magazzini ma pronti comunque a rivenderli “su richiesta” del cliente.

In un caso, un commerciante cinese aveva addirittura fraudolentemente apposto etichette “Made in Italy” su filtri e cartine, con tanto di indicazioni merceologiche che riportavano sugli stessi una falsa origine italiana pur essendo provenienti dall’estero.

Per tali motivi l’uomo, oltre che per le violazioni amministrative del caso, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di frode in commercio.

Le segnalazioni che la Guardia di Finanza di Torino ha fatto partire sulla vicenda verso i competenti uffici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli prevedono ora l’irrogazione delle previste sanzioni di natura pecuniaria che, nel caso specifico, arrivano complessivamente sino a 500 mila euro.

L’intervento della GdF torinese, come i tantissimi altri condotti sul genere, oltre al rispetto delle vigenti normative, punta a tutelare gli esercenti del settore che lavorano nel rispetto delle regole e che hanno dunque tutto il diritto di non vedersi penalizzati da forme di concorrenza sleale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore