Di Massimo Giardinieri
CROTONE. Si trovava in navigazione la vedetta del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia – Sezione Operativa Navale di Crotone, quando nel corso della notte, dagli apparati ottici ad infrarosso di cui è dotata, è apparsa una barca a vela monoalbero battente bandiera degli Stati Uniti, completamente senza controllo ed ormai in procinto di spiaggiarsi questo non perché il suo manovratore si era sentito male oppure perché si era addormentato, ma per ben altri motivi che i finanzieri hanno scoperto di lì a poco.
Una volta avvicinata ed illuminata con i potenti fari di bordo, i militari delle fiamme gialle si sono accorti che la stessa imbarcazione era stata abbandonata – a circa un miglio dalla località di Le Canella – da trafficanti che si erano dati a precipitosa fuga con il tender di dotazione, lasciando però sulla stessa imbarcazione 68 persone di nazionalità afgana tra cui circa 30 minori.
L’intervento dei finanzieri del Servizio Navale ha così impedito che la situazione potesse degenerare in un rischioso naufragio, sicuramente evitando un più che probabile impatto sui numerosissimi scogli presenti in quel tratto costiero, dunque con conseguenze facilmente intuibili e che comunque avrebbero messo in pericolo la vita degli occupanti.

L’avvicinamento delle barca carica di migranti
Preso immediatamente il controllo dell’imbarcazione e dopo essersi assicurati che non vi fossero passeggeri feriti o comunque in precarie condizioni di salute, gli stessi militari hanno quindi scortato la barca a vela sino agli ormeggi di Crotone unitamente all’unità SAR della locale Capitaneria di Porto, la quale ha fornito un adeguato supporto di sicurezza durante le delicate operazioni di trasferimento dell’imbarcazione (rese peraltro difficili da condizioni meteo-marine in rapido peggioramento).
Una volta giunti in porto i migranti sono stati quindi consegnati alle Autorità preposte ai servizi di prima accoglienza nonché di primo soccorso, mentre la barca utilizzata per il traffico di esseri umani è stata sequestrata e posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Da rilevare come le successive ricerche finalizzate all’individuazione degli scafisti, peraltro corroborate da rapide attività di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Crotone, hanno poi permesso di rintracciare in breve tempo e sottoporre a fermo due presunti responsabili di nazionalità turca, i quali ora dovranno fornire non poche spiegazioni agli inquirenti circa la loro presenza in zona stranamente concomitante con il rintraccio della barca.
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