Guardia di Finanza e Carabinieri: operazione contro l’immigrazione clandestina a Salerno. Revocate 3.339 istanze di lavoratori extracomunitari prodotte dalla criminalità organizzata

Di Valentina Giambastiani             

SALERNO. Una nuova attività congiunta tra le Forze dell’Ordine, stavolta tra il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e la Guardia di Finanza di Salerno, ha condotto al blocco e conseguente revoca di 3.339 istanze per l’arrivo in Italia di altrettanti lavoratori extracomunitari, inoltrate queste da 142 aziende prevalentemente operanti nell’agricoltura, nell’edilizia e nell’assistenza domestica.

I Carabinieri del Comando Tutela del Lavoro durante un’attività

Dalle risultanze probatorie fornite dagli investigatori della GDF e dell’Arma, le aziende in questione sarebbero state utilizzate da più gruppi criminali attivi nel Salernitano; sodalizi peraltro colpiti la scorsa estate da diversi provvedimenti cautelari personali proprio per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che dal sequestro della somma (in contanti) d’oltre un milione di euro, con ogni probabilità derivante dalle presentazioni di false richieste d’assunzione di manodopera di cittadini extracomunitari, evidentemente prodotte con il fine di consentirne l’illecito ingresso in Italia.

Due investigatori della Guardia di Finanza al lavoro

La sinergica attività dei militari dell’Arma e delle Fiamme Gialle, condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica salernitana  – Direzione Distrettuale Antimafia (DDA)  consente ora alle Prefetture di 29 province interessate dall’operazione di procedere al blocco dell’iter inerente alla concessione dei nulla osta al lavoro (qualora la procedura per l’ottenimento dello stesso sia ancora in corso).

Nel frattempo si è parallelamente proceduto a segnalare alle competenti Autorità Consolari la circostanza, per i conseguenti provvedimenti da adottare qualora l’emissione del nulla osta al lavoro sia già avvenuta ma non sia stato ancora rilasciato il visto d’ingresso allo straniero.

Per gli stranieri risultati implicati nello stesso giro criminoso si è altresì proceduto alla revoca del permesso di soggiorno o contratto di soggiorno stipulato, interessando al riguardo le Questure competenti per territorio qualora lo straniero abbia già fatto ingresso nel territorio italiano.

È opportuno infine evidenziare come provvedimenti in argomento – eseguiti grazie alla fondamentale collaborazione garantita dal Ministero dell’Interno – sono da considerarsi unici nel loro genere per le particolari modalità con cui sono stati attuati, costituendo dunque una forte quanto immediata risposta dello Stato contro un fenomeno che suscita i crescenti appetiti della criminalità organizzata, la quale – proprio attraverso l’immigrazione clandestina – realizza uno dei suoi più consistenti “business”.

 

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