Di Aldo Noceti
Milano. I Tribunali di Imperia, Monza e Milano lo avevano già condannato per bancarotta fraudolenta infliggendogli condanne per complessivi 15 anni e 3 mesi di reclusione, ma il suo conto con la giustizia e la collettività non era stato evidentemente saldato, per questo è stato disposto un sequestro patrimoniale da oltre 3.000.000 di euro che i finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno puntualmente eseguito su ordine della Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale meneghino.

Operatore della Guardia di Finanza durante il lavoro d’ufficio
Il pesante sequestro plurimilionario ancora una volta va a colpire un soggetto che nel tempo aveva messo a segno gravi reati finanziari, la cui pericolosità sociale ha peraltro avuto modo di estrinsecarsi in un lasso di tempo molto lungo che gli inquirenti collocano tra il 1983 ed il 2018.
La nuova indagine, di natura evidentemente patrimoniale, nasce da un’attenta valorizzazione di alcune risultanze investigative raccolte dai finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) nell’ambito di diversi procedimenti penali, e che – ai sensi della c.d. normativa antimafia – hanno permesso di svelare come lo stesso pregiudicato abbia realizzato, direttamente o anche attraverso propri familiari, ingenti investimenti finanziari nel campo immobiliare per importi nettamente sproporzionati rispetto a quanto riportato nelle dichiarazioni dei redditi.

Un Finanziere del GICO
Le nuove fonti di prova raccolte dagli investigatori della GDF, ottenute grazie ad accertamenti bancari diretti a riscontrare l’origine delle provviste finanziarie impiegate nonché l’analisi della moltissima documentazione bancaria e contabile rinvenuta, hanno così indicato agli inquirenti una floridissima situazione patrimoniale che il citato soggetto ha ottenuto facendo ricorso, per più di un trentennio, a ripetute azioni delittuose messe a segno attraverso insidiosi reati finanziari e societari.
Beni che oggi i militari delle fiamme gialle individuano in ben 11 immobili e 30 terreni siti nelle province di Novara e Catanzaro, la cui proprietà era stata formalmente intestata anche a terze persone, ma che ora sono stati finalmente resi inaccessibili dai sigilli del Tribunale milanese in attesa di una probabile confisca.
L’attività qui descritta, conferma una volta di più quale siano il ruolo specialistico e le raffinate competenze investigative sulle quali la Guardia di Finanza fa leva nella difficile ricerca ed aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti dalla criminalità organizzata come anche da quella economica.
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