Guardia di Finanza: in mare con un’unità della Stazione Navale di Napoli. Ecco come opera la Polizia del Mare

Napoli. Due yacht, uno più piccolo e un altro più grande navigano nelle acque di fronte delle coste di Napoli.

Guardia di Finanza al largo delle coste di Napoli

La Guardia di Finanza con le sue vedette è di pattuglia.

Una di loro individua le imbarcazioni, fermandole per i controlli di rito. Si scoprirà poi che i piloti non avevano le patenti nautiche al seguito e che i documenti non erano del tutto in regola.

Subito sono scattate le sanzioni previste dalla legge.

In mare con le Fiamme Gialle abbiamo avuto modo di conoscere le attività operative della Stazione Navale di Napoli, al comando del Tenente Colonnello Rosario Vicedomini.

LA POLIZIA DEL MARE A NAPOLI

La Guardia di Finanza opera come Polizia del Mare. Ha la competenza su tutto il litorale campano, arrivando fino alle coste della Basilicata e più precisamente nel comune di Maratea.

Il litorale lucano non è molto esteso e, a turno, le attività di controllo vengono fatte o dalle Fiamme Gialle campane e da quelle calabresi.

Con la Guardia Costiera-Capitaneria di Porto il concorso della GDF si sostanzia con il supporto che viene dato per la sicurezza in mare. La quale, per legge, è compito principale della Guardia Costiera.

La Finanza è presente sul mare per tutto l’anno, ogni giorno.

Le attività di soccorso in mare sono un altro aspetto dell’operatività del Corpo.

I Finanzieri, qualora dovessero trovare un natante in difficoltà, intervengono immediatamente.

La Guardia di Finanza vigila anche sui confini marittimi dello Stato e, di conseguenza, dell’Unione Europea.

Non solo, come Polizia del Mare la GDF è anche il riferimento dell’Agenzia europea Frontex. I Finanzieri partecipano a tutte le iniziative dell’Agenzia non solo nel Vecchio Continente ma anche nel mondo.

LA COMPONENTE AERONAVALE

Le Fiamme Gialle si sono articolate su una componente aeronavale di proiezione dal mare, alle dipendenze del Comando Operativo Aeronavale basato a Pratica di Mare (Roma).

Il Comando è dotato di assetti aerei ad ala fissa e di unità navali quali i Pattugliatori. Tutti assetti che vengono impiegati nel presidio dal cielo e dall’acqua del Mediterraneo.

Ogni Comando regionale ha una sua componente locale che è dotata di mezzi della Classe Guardacoste e della Classe Vedette, molto veloci.

Intanto, prosegue sempre più il processo di ammodernamento della flotta aerea e navale con l’ingresso in linea di nuovi elicotteri quali gli Augusta Westland 139 e Augusta Westland 169 o di aerei come gli ATR 72.

Un AW139 della Gdf in operazione

Per quanto riguarda le imbarcazioni sono state acquisiti nuovi Pattugliatori d’Altura, nuove unità della tipologia Vedette Multiruolo,.

Si tratta di imbarcazioni molto veloci, capaci di tenere bene il mare in tutte le condizioni meteo e di svolgere ogni tipo di attività operative.

Il progetto di ammodernamento è iniziato tre anni fa e il Comando Generale della Guardia di Finanza sta puntando anche su mezzi con alte performance di tipo ambientale, senza inquinare.

E’ stato presentato a Venezia, recentemente, una Vedetta capace di operare per 8 ore utilizzando una motorizzazione “verde”.

“Come tonnellaggio – aggiunge il Tenente Colonnello Vicedomini – la Guardia di Finanza si colloca al secondo posto dietro la Marina Militare. Mentre come numero di mezzi è la prima Forza dello Stato”.

COME OPERA LA GUARDIA DI FINANZA SUL MARE
“Abbiamo in dotazione – spiega a Report Difesa, il Tenente Colonnello Vicedomini – unità navali di grandi dimensioni capaci di operare in uno scenario operativo per diverso tempo. Sono piattaforme navali capaci di assolvere anche a funzioni di Comando e Controllo Tattico a distanza”.

Ci sono poi altri natanti più piccoli, ognuno con un suo proprio compito, un profilo, un ruolo differente per assolvere a tutte le funzioni proprie delle Fiamme Gialle.

La GDF, con il Decreto Legislativo numero 177 del 19 agosto 2016, ha assunto il compito esclusivo della Polizia del Mare.

Con le Unità costiere le Fiamme Gialle vigilano per tutto l’arco della giornata, secondo le proprie aree di servizio.

In questo modo reprimono tutti i reati che avvengono in mare e a terra.
Grazie agli stretti rapporti con i Comandi territoriali.

“Il Reparto Operativo Aeronavale di Napoli – aggiunge il Tenente Colonnello Vicedomini – ha due sedi: una nel capoluogo partenopeo e un’altra a Salerno. Sarà istituito anche un altro Reparto a Sapri (Salerno). In questo modo sarà coperto tutto il litorale campano”.

Il Reparto fa capo alla Sala Operativa del Reparto Aeronavale di Napoli.

Qui opera personale, altamente specializzato e sempre da qui si ha una conoscenza tattica real time di quello che avviene sia per la componente navale che aerea (la GDF campana opera con elicotteri dall’aeroporto di Napoli Capodichino).

In caso di una richiesta di attivazione, la chiamata che arriva al numero 117 (numero di riferimento proprio delle Fiamme Gialle) viene sottoposta ad una sorta di filtro sul chiamante, sulle esigenze manifestate.

Dopo di che dalla Sala Operativa viene attivata l’unità navale che viene mandata nella zona dell’evento. In caso di necessità si richiede il supporto aereo.

La Sala Operativa funge da Cabina di Regia.

In occasione del lockdown della scorsa primavera, la Guardia di Finanza ha vigilato anche sul mare.

Personale a bordo di una Vedetta della GDF

Sono stati riscontrati alcune violazioni da chi non era un pescatore autorizzato, sanzionati secondo le disposizioni vigenti.

I REATI IN MARE

I controlli che i Finanzieri operano in mare hanno portato e portano alla repressione di vari reati che vanno dal traffico di stupefacenti, al traffico di esseri umani, alla pesca illegale, ai reati tributari.

Napoli e la Campania sembrano lontane dalle coste del Nord Africa ma in realtà non è così. Oggi con imbarcazioni dotate di potenti motori è facile arrivare fino a qui.

Il capoluogo partenopeo è, senza dubbio, uno dei porti più attivi d’Italia e nel mondo. Qui arriva di tutto.

Non è da escludere che operino navi trasportino droga per poi sbarcare gli stupefacenti in piccoli barchini che, a loro volta, li trasportino a terra. Il concetto della “nave madre” è sempre vivo.

Come ci spiega il Tenente Colonnello Rosario Vicedomini quello che la Finanza registra, in mare, sono reati relativi alla microcriminalità, alla criminalità economico-finanziaria, specialmente per lo più nella tarda-primavera e in estate.

Nelle realtà costiere della regione, in questo periodo dell’anno, infatti sono fiorenti le attività economiche legate al mare, rappresentate dalla piccola o grande imprenditoria del settore della nautica da diporto.

Stiamo parlando del mondo del noleggio di imbarcazioni.

Su questo la Guardia di Finanza ha sempre i riflettori accesi perché si potrebbe annidare una forte evasione fiscale e contributiva, attraverso magari personale che lavora senza regolari contratti o con società che operano nel più totale anonimato.

 

“Facciamo questo – evidenzia il comandante della Stazione Navale di Napoli  -per reprimere i reati ma anche per tutelare i tantissimi imprenditori onesti che invece rispettano tutte le norme”.

In Campania, il fenomeno è in crescita esponenziale, soprattutto nelle zone della Penisola Sorrentina, nella Costiera Amalfitana, a Capri e in altre isole.

Dietro c’è un enorme giro di soldi.

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