Guardia di Finanza: individuati a Pescara, grazie all’operazione “Virtual Flag”, 8 diportisti che non avevano dichiarato imbarcazioni di lusso al Fisco italiano. Irrogate sanzioni per 389.000 euro

Di Marco Lainati e Aldo Noceti

Pescara. Iscrivere la propria imbarcazione da diporto su registri navali esteri evitando poi di dichiarare il bene sulla dichiarazione dei redditi. È questo l’escamotage, peraltro ancora piuttosto diffuso, a cui sono ricorsi 8 soggetti individuati dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Pescara.

L’attività delle fiamme gialle di mare, finalizzata proprio al contrasto di fenomeni di evasione fiscale legati al possesso di beni di lusso o comunque di considerevole valore, si è sviluppata con l’effettuazione di 300 controlli nei confronti di natanti ormeggiati nei porti turistici ricompresi nel territorio di competenza, e che si sono particolarmente concentrati sulla rilevazione di barche battenti bandiera estera.

Operatori del ROAN durante uno dei controlli effettuati a Pescara

Come accennato sopra, tra molti diportisti esiste un diffuso “malcostume” che li porta ad iscrivere le proprie imbarcazioni su registri navali esteri, anche se la materiale disponibilità degli stessi natanti è di persone fisiche italiane, che producono redditi in Italia e che in Italia vivono per la maggior parte dell’anno. Lo scopo di tutto ciò è dunque evidente, e si ricollega proprio alla possibilità di beneficiare dei vantaggi fiscali previsti dalle legislazioni di altri Paesi potendo peraltro procedere a tali iscrizioni in maniera assai semplice e veloce.

L’operazione “Virtual Flag” ha dunque avuto quale obiettivo quello di far emergere disponibilità patrimoniali d’una certa consistenza detenute all’estero ma celate al Fisco italiano da soggetti che avevano il preciso obbligo di dichiararle in sede di dichiarazione annuale dei redditi, cosa a cui gli 8 soggetti segnalati non avevano evidentemente ottemperato incorrendo così in sanzioni pecuniarie amministrative per complessivi 389.000 euro.

Attività di controllo di imbarcazioni da diporto da parte della Guardia di Finanza

Si tratta infatti di beni che hanno un valore di diversi milioni di euro, e che hanno dunque comportato a carico dei trasgressori una contestazione di dichiarazione infedele.

Controlli di questo tipo stanno comunque procedendo serrati lungo tutti tratti costieri italiani.

A tal riguardo la Guardia di Finanza ricorda ai diportisti che è sempre possibile rivolgersi a tutti i Reparti Operativi Aeronavali del Corpo per ottenere informazioni di natura fiscale inerenti alla citata normativa, mentre i Comandi delle Capitanerie di Porto sono in grado di confermare o meno la validità sul territorio nazionale dei registri navali esteri, alcuni dei quali sono cessati oppure non riconosciti dalle Autorità Marittime italiane comportando così inevitabili problemi agli iscritti che risiedono sul territorio nazionale.

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