Guardia di Finanza: individuati e denunciati nella Locride 273 percettori del “reddito di cittadinanza”. Scoperto un danno erariale di circa 870 mila euro

Di Michele Toschi

Reggio Calabria. Sono ben 237 i percettori del reddito di cittadinanza scoperti a seguito dell’operazione “Salasso” e che i Finanzieri del Comando del Comando Provinciale di Reggio Calabria – Gruppo di Locri, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria al termine di accurati accertamenti di polizia economico-finanziaria.

I controlli della Guardia di Finanza

Si tratta di persone residenti nella zona della Locride i quali – da aprile a dicembre 2019 – avevano richiesto il citato sussidio ma non avrebbero avuto i requisiti per ottenerlo.

L’indagine delle Fiamme Gialle reggine, in particolare, si è accentrata su una vasta platea di soggetti già denunciati per frequente fenomeno dei “falsi braccianti agricoli” nonché dei “falsi rimborsi fiscali”.

Tra di essi, infatti, figurano anche persone che erano comunque riuscite ad ottenere il reddito di cittadinanza.

Le attenzioni investigative del caso, ancor più nel dettaglio, hanno mirato ad appurare la presenza di eventuali anomalie nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) che sono poi il fondamento necessario ad ottenere il sussidio.

Proprio dalle risultanze di tali controlli documentali, è così emersa l’omessa dichiarazione nelle DSU di componenti del proprio nucleo familiare anagrafico, del coniuge non separato, nonché del possesso di beni mobili ed immobili, alcuni dei quali peraltro di notevole valore.

Nella vera e propria massa di diffusi illeciti venuti alla luce, spiccano alcuni casi piuttosto eclatanti come quelli che hanno riguardato un intero nucleo familiare riconducibile ad una nota famiglia di ‘ndrangheta, di 2 soggetti attualmente detenuti per reati di stampo mafioso, di diversi soggetti titolari di redditi (anche superiori a 55 mila euro) che però non figuravano nel nucleo familiare dei beneficiari, di alcuni titolari di attività imprenditoriali, con regolare partita IVA, ma che non avevano neppure presentato alcuna dichiarazione dei redditi e persino alcuni intestatari di ville ed autovetture di lusso (tra i quali il proprietario di una Ferrari).

I 237 percettori, oltre ai profili di carattere penale legati alla vicenda, sono stati comunque stati segnalati all’INPS per l’avvio di un procedimento di revoca dei benefici ottenuti (complessivamente ammontanti a circa 870 mila euro) per il conseguente recupero dei sussidi finanziari già erogati nell’arco di 9 mesi.

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