Di Massimo Giardinieri
ROMA. Dopo aver nei giorni scorsi eseguito il sequestro di un elegante aereo bimotore da 350 mila euro detenuto di contrabbando, ecco che i finanzieri in servizio presso l’aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino (Roma) tornano alle cronache con il sequestro della somma di oltre 80 mila euro (tutta in denaro contante) che i militari hanno intercettato all’interno dello scalo aeroportuale sulla via Appia unitamente al personale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.

I controlli della GDF sui traffici transfrontalieri di valuta
L’ingente somma in questione è stata rinvenuta nel corso dei normali controlli che finanzieri e doganieri quotidianamente effettuano sui passeggeri in transito, tra questi un cittadino nigeriano – proveniente da Malta – fermato dagli operatori con il proprio bagaglio a mano.
Alle solite domande di rito poste ai fini doganali, il soggetto in questione ha risposto con un “nothing to declare” ma gli operatori stessi, evidentemente poco persuasi dalla risposta come dall’atteggiamento serafico dell’uomo, hanno comunque approfondito il controllo rinvenendo ben occultata nel bagaglio la citata somma, suddivisa in banconote euro di vario taglio.

La valuta sequestrata dalla GDF di Ciampino
Considerato il netto superamento della soglia massima prevista (che nello specifico è di 9.999,99 euro secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 195 del 19 novembre 2008), parte della somma è stata – in via amministrativa – sottoposta a sequestro, questo a garanzia del versamento della relativa sanzione che sarà irrogata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Sulla vicenda giova rilevare che, anche grazie ad attente “analisi di rischio” ormai divenute di comune utilizzo in tutte le zone di vigilanza doganale in cui è presente la GDF, i soli finanzieri della Compagnia di Ciampino – congiuntamente ai funzionari dell’ADM – nei primi 9 mesi di quest’anno siano riusciti a scoprire movimentazioni clandestine di valuta per oltre 1 milione e 300 mila euro, ciò nel corso di circa 80 interventi, a dimostrazione di come il fenomeno si sia ormai espanso ben oltre la classica frontiera con la Svizzera e che in tempi di forte contrazione economica sembri altresì incontrare una forte recrudescenza.
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