Guardia di Finanza: operazione “Ghost Broker”, accertati nuovi episodi di truffa e autoriciclaggio. Sequestrati beni per 15,5 milioni di euro

Di Gianluca Filippi

ANCONA. Beni per un valore complessivo di quindici milioni e 550 mila euro, sono stati sequestrati oggi dai Finanzieri del Comando Provinciale di Ancona nei confronti di un cittadino italiano, amministratore di una società di diritto inglese attiva nella raccolta del risparmio risultata essere sprovvista delle previste autorizzazioni rilasciate dell’Autorità di Vigilanza.

L’attività delle Fiamme Gialle anconetane, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, costituisce lo sviluppo dell’operazione denominata “Ghost Broker” condotta lo scorso mese di febbraio, a seguito della quale venne scoperta una illecita raccolta del risparmio per oltre quindici milioni di euro (che portò all’esecuzione di quattro misure cautelari personali, al sequestro di due società, nonché alla denuncia di quattordici promotori finanziari).

Una vicenda che oggi giunge a un ulteriore epilogo grazie ai successivi approfondimenti che gli specialisti del locale Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) hanno svolto mediante complesse indagini bancarie e patrimoniali.

Una parte del contante sequestrato nell’operazione Ghost Broker

Un quadro probatorio ancor più completo e definito, dunque, che da un lato ha permesso di contestare il reato di truffa in capo al principale indagato, ritenuto responsabile di aver raggirato diverse decine di ignari investitori, mentre dall’altro consente di comprovare la destinazione dei profitti derivanti da operazioni truffaldine.

Soldi che venivano dapprima trasferiti sul conto corrente di una società immobiliare riconducibile all’indagato, per poi essere dalla stessa compagine utilizzati per l’acquisto di un rilevante compendio immobiliare con il parallelo fine di mascherare la provenienza illecita di quei beni.

Circostanze delittuose che sono, infine, state dimostrate in tutti i loro aspetti e in tutte le loro dimensioni, in base alle quali il GIP del Tribunale di Ancona prima e quello del Tribunale di Roma poi, nel condividere le nuove ipotesi per i reati di truffa e autoriciclaggio evidenziate dagli investigatori, hanno determinato nei confronti del medesimo indagato il provvedimento di sequestro preventivo fino alla concorrenza di oltre 15,5 milioni di euro.

Attività d’ufficio della Guardia di Finanza

A essere interdetti dai sigilli dell’Autorità Giudiziaria sono ora trentacinque immobili situati nelle provincie di Roma e Agrigento (tra cui diversi fabbricati residenziali, case vacanza e una struttura alberghiera), oltre ad autovetture e veicoli commerciali per un valore complessivo che supera i dodici milioni di euro, mentre vengono confermate tutte le misure cautelari personali e reali già applicate nei confronti del dominus della vicenda.

Resta in ogni caso imprescritto il principio della presunzione di innocenza di cui beneficiano tutti gli indagati coinvolti nell’operazione in parola, le cui responsabilità d’ordine penale non potranno essere dichiarate anticipatamente ad una sentenza irrevocabile di condanna.

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