Di Pierluca Cassano
ROMA. La tutela della salute ha riflessi inevitabili sull’economia del Paese, se si considera che la cura di persone che si sono ferite o provocate altri danni alla salute grava sul Sistema Sanitario Nazionale.
E’ questo presidio all’economia nazionale che vede la Guardia di Finanza presidiare la sicurezza dei prodotti in commercio e la salvaguardia del made in Italy, un settore in cui le Fiamme Gialle hanno investito cospicuamente in termini di risorse umane e strumentali; investimenti che hanno indubbiamente reso in termini di aggressione a tale fenomeno illecito.

In diverse parti d’Italia infatti, con autonome attività d’indagine, i finanzieri hanno messo a segno importanti risultati.
A Bari, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, all’esito di un’indagine svolta sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno scoperto un’organizzazione dedita alla pubblicizzazione e alla commercializzazione di profumi contraffatti, che venivano venduti online a prezzi eccessivamente convenienti rispetto ai normali valori di mercato.

Partendo da alcuni annunci pubblicati in rete, le Fiamme Gialle sono riuscite a risalire a un deposito ubicato nel comune di Noicattaro in cui, nel corso di una perquisizione, sono stati rinvenuti circa 4.500 profumi di noti marchi, nazionali ed esteri (Creed, Gucci, YSL, Chanel, Dior, Cartier), e oltre 1.500 prodotti parimenti contraffatti, tra cui bracciali e charm Pandora, borse Saint Barth, Air Pods Apple.
Sempre nel capoluogo pugliese la capillare attività di controllo del territorio ha consentito di sequestrate 1.908 flaconi di gel per unghie e smalti semipermanenti contenenti Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide, sostanza meglio nota con l’acronimo TPO, ritenuta potenzialmente cancerogena e per questo inserita dall’Unione Europea.
I tre responsabili sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica per aver messo in commercio cosmetici dannosi per la salute umana.

Nella provincia di Potenza, invece, gli interventi eseguiti dai Finanzieri del Gruppo di Potenza e delle Tenenze di Viggiano e di Maratea, hanno permesso di individuare e sottoporre a sequestro circa 2.500 prodotti “non sicuri”, tra i quali giocattoli non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa di settore nonché accessori, in prevalenza monili, privi delle informazioni e delle avvertenze d’uso previste dal “Codice del Consumo”, le cui norme stabiliscono che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, debbano riportare le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione.
A Parma, inoltre, durante un’ispezione volta a verificare il rispetto della disciplina sulla sicurezza dei prodotti, i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria alla sede hanno sottoposto a sequestro 1.100 prodotti non a norma, esposti in vendita in un esercizio commerciale ubicato nel quartiere dell’oltretorrente, gestito da cittadini di nazionalità cinese.
Sugli scaffali, infatti, erano presenti, pronti per essere acquistati dalla clientela, articoli elettronici e piccoli elettrodomestici, risultati privi della marcatura “CE” e manchevoli della documentazione obbligatoria richiesta dalla normativa di settore, nazionale ed europea.
Oltre ai sequestri, le Fiamme Gialle hanno provveduto a segnalare all’autorità giudiziaria, nei casi più gravi, e alle Camere di Commercio negli altri casi, i responsabili delle attività commerciali controllate.

Le operazioni condotte rientrano nel novero delle attività svolte dalla Guardia di Finanza di Parma per contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza e di conseguenza contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, nel quale gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni di leale concorrenza.
Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, nel quale gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni di leale concorrenza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
