Di Michele Toschi
BOLZANO. Si era recato presso i competenti uffici comunali per rinnovare la propria carta d’identità, ma un finanziere del Comando Provinciale di Bolzano, che tempo addietro si era occupato di indagare nei suoi confronti, lo ha riconosciuto permettendo così di dar corso all’esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bolzano, al quale il soggetto in questione si era intanto sottratto.
L’arrestato, di origine pugliese ma da molti anni residente a Bressanone (Bolzano), era stato infatti raggiunto dal sopracitato provvedimento di rintraccio per l’esecuzione di una pena detentiva, ed erano state proprio le fiamme gialle locali a condurre indagini sul suo conto per una frode fiscale messa a segno utilizzando fatture false.
La citata vicenda penale non era però l’unica che lo aveva riguardato, poiché già nel 2003 lo stesso soggetto era stato denunciato dopo che si era defilato da un albergo senza pagare il conto, mentre diversi anni dopo aveva rimediato un’altra accusa per reati di bancarotta in relazione ai quali aveva patteggiato la pena.
Un profilo poco incline a tenere comportamenti leciti dunque, confermato da altre diverse truffe realizzate in danno di privati e imprenditori, con ripetuti raggiri a piccoli commercianti dai quali si faceva consegnare merci a credito che poi non venivano mai pagate, ma anche rifornimenti di carburanti in numerosi distributori stradali self service dai quali si dileguava senza passare dalla casse, episodi “integrati” anche da emissioni di assegni a vuoto, falsi bonifici bancari e persino alcuni furti.
Comportamenti che l’arrestato aveva inoltre aggravato millantando di essere un appartenente alla Guardia di Finanza, con il chiaro fine di carpire la fiducia delle persone da raggirare ed anche per evitare di pagare biglietti ferroviari.
Ovviamente tutta la lunga vicenda giudiziaria che lo aveva riguardato e che si portava dietro lo aveva reso oltremodo “guardingo”, consigliandogli di riparare probabilmente all’estero per sottrarsi alle pretese della giustizia (circa sette anni e mezzo di reclusione da scontare per effetto delle numerose condanne ricevute) nonché quelle dei suoi creditori verso i quali aveva accumulato conti di rilevante importo complessivo.
Il “saldo” di tutto ciò gli è però giunto inatteso grazie allo spirito di osservazione di un finanziere, che lo ha infine ha condotto presso la Casa Circondariale di Bolzano.
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