Guardia di Finanza: Roma, vendono un appartamento di cui non erano proprietari ed intascano 250.000 euro da una giovane famiglia. Arrestati 5 responsabili

Di Aldo Noceti

Roma. Avevano forse preso spunto da un celebre film di Totò, soltanto che qui il contratto di vendita non riguardava la fontana del Bernini bensì un comune appartamento del quale la venditrice, anche in questo caso, non era la proprietaria.

È dunque finita con 5 custodie cautelari in carcere, eseguite dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, l’ennesima truffa commessa sul genere e che ora vede i responsabili accusati dei reati di falso ideologico, falsa dichiarazione a pubblico ufficiale, possesso di documenti falsi, riciclaggio e autoriciclaggio.

La vicenda è cominciata ad emergere a seguito di diverse denunce sporte da cittadini, i quali – in tempi diversi – informavano i finanzieri di essere incappati in un raggiro riguardante la vendita dello stesso appartamento sito nella Capitale.

Le successive indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno impegnato gli specialisti del Nucleo Polizia Economico Finanziaria affiancati dai loro colleghi della Sezione di Polizia Giudiziaria ma alla fine la truffa, il modus operandi nonché la identità di chi l’aveva realizzata, sono emersi evitando che altri ignari acquirenti potessero finirci dentro, come nel caso di una giovane famiglia in cerca della prima casa e truffata per 250.000 euro.

Sulla base di quanto ricostruito dagli uomini della GDF la vendita-fake partiva da un 58enne che, tramite un noto sito web specializzato, pubblicava l’annuncio riguardante la vendita dell’immobile in questione. Proponendosi poi quale sedicente agente immobiliare, l’uomo curava i rapporti con gli interessati che poi presentava alla finta proprietaria con la quale pattuire le condizioni di acquisto.

GDF – attività d’ufficio

Sfruttando un documento d’identità molto ben falsificato, la donna faceva poi formalizzare l’atto di vendita dinnanzi ad un notaio (risultato all’oscuro del citato disegno criminoso), ed una volta fissato il corrispettivo faceva convogliare il denaro versatogli dagli acquirenti su un conto corrente aperto allo scopo e sempre intestato alla sua finta identità, salvo far poi sparire di lì a poco i soldi tramite prelevamenti in contanti o attraverso bonifici disposti in favore di diverse società sia pur in assenza di reali esigenze economiche.

Ed è a questo punto che entravano in scena gli altri tre complici, di età comprese tra i 60 ed i 57 anni, i quali avevano il compito “monetizzare” le somme tramite prelevamenti in contanti che poi restituivano all’esecutore dei bonifici decurtandoli della quota prevista per il loro “servizio”.

Truffe come questa sono piuttosto frequenti, per questo la Guardia di Finanza invita i cittadini a prestare molta attenzione nelle compravendite immobiliari nonché a rivolgersi preferibilmente a società specializzate e di comprovata affidabilità.

Ad ogni buon fine, anche per segnalare illeciti di questo tipo, si ricorda che il numero di pubblica utilità del Corpo “117” è attivo – 24 ore su 24- in tutto il territorio nazionale.

 

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