Guardia di Finanza: scoperto un trasporto da 256.000 litri di gasolio realizzato in completa evasione delle accise. Denunciati due responsabili

Di Massimo Giardinieri

Varese. Con il costante e preoccupante aumento dei prezzi dei carburanti che in maniera determinante agisce sull’inflazione ed una domanda dal mercato che comunque non accenna a diminuire, i presupposti per le sempre presenti frodi nel settore delle accise continuano a ripresentarsi in tutta la loro indubbia insidiosità.

È questa una problematica che gli uomini della Guardia di Finanza ben conoscono e per la quale predispongono continui servizi di vigilanza e contrasto, che partono dai siti di raffinazione e di stoccaggio sino al trasporto ed alla vendita su strada. Servizi che in maniera ricorrente si concludono con sequestri di tutto rispetto, come l’ultimo operato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Varese – Gruppo Busto Arsizio, i quali hanno intercettato un traffico illecito di prodotti petroliferi proveniente dai Paesi Baltici e realizzato in totale evasione di imposta, per un quantitativo di oltre 256.000 litri di gasolio trasportato in 8 tank-container.

Controlli accise prodotti petroliferi della Guardia di Finanza

Al brillante risultato le Fiamme Gialle varesine sono giunte nel corso di un controllo attuato sulla regolare circolazione delle merci, nel quale è incappato un autoarticolato stranamente privo degli obbligatori pannelli di segnalazione che identificano i prodotti combustibili.

Il dato ancor più singolare giungeva però dalla totale assenza di qualsivoglia documento di trasporto, per un prodotto che, ad un controllo speditivo compiuto dai militari operanti, è risultato essere gasolio a tutti gli effetti.

Considerate le circostanze venivano così immediatamente attivate le indagini in base alle quali si è potuto scoprire che quel tank-container faceva parte di una ben più consistente spedizione di otto altrettanto grossi serbatoi di provenienza UE (Lettonia e Lituania), giunti in Italia con trasporto ferroviario e giacenti presso il terminal intermodale di Busto Arsizio (VA).

Anche in questo caso la partita di carburante è risultata essere priva di documentazione o con CMR (acronimo di “Convention des Merchandises par Route”, meglio conosciuta come lettera di vettura internazionale) attestante il trasporto di oli lubrificanti non destinati a usi di combustione e autotrazione, aggirando in tal modo i previsti obblighi di circolazione ma soprattutto in completa evasione d’imposta.

La Guardia di Finanza durante l’operazione

Gli altri 7 tank-container, all’interno dei quali è stato rinvenuto gasolio delle medesime caratteristiche dunque destinato ad alimentare i motori termici di comuni autoveicoli, sono stati anche questi sottoposti a sequestro, poiché importati in evasione di accisa, oltre che per le correlate e gravi carenze documentali affiorate all’atto dei controlli. Una documentazione che, detto per inciso, deve necessariamente scortare il prodotto al fine di consentirne la regolare e ordinata circolazione tra Stati membri come all’interno del territorio nazionale.

Al termine delle suddette attività di riscontro gli uomini della Guardia di Finanza varesina provvedevano dunque al sequestro dell’intero carico di gasolio avente un volume complessivo che – come detto sopra – supera i 250.000 litri, nonché degli automezzi utilizzati per il trasporto.

Due soggetti (il conducente dell’autoarticolato e la sua “staffetta”) entrambi cittadini italiani di origine campana, sono stati altresì denunciati per contrabbando aggravato di prodotti petroliferi. Significativo è inoltre l’ammontare della relativa accisa sottratta a tassazione, stimata questa in oltre 94.000 euro.

L’operazione qui descritta ha dunque consentito di non far giungere alle pompe di distribuzione una rilevante quantità di carburante illegale che – oltre a causare un indubbio nocumento alle casse dello Stato – non possedendo caratteristiche fisico-chimiche conformi ai severi standard europei avrebbe probabilmente arrecato danni ai veicoli di ignari conducenti, oltre che all’ambiente più in generale per via delle conseguenti emissioni inquinanti.

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