Di Alessandro Margottini
LATINA. Presenta aspetti inquietanti il sequestro di liquido (oltre 100 litri) operato dai finanzieri del Comando Provinciale di Latina, che – a seguito di specifica analisi – è risultato essere positivo alla cocaina.
Ad operare tale sequestro, più nello specifico, sono state le fiamme gialle della Compagnia di Terracina che, a seguito dell’intensificazione dei servizi di contrasto alla criminalità comune, nonché sulla scorta di informazioni emerse durante una mirata attività info-investigativa, hanno accentrato le loro attenzioni su un soggetto residente nella provincia pontina e trovato in possesso di oltre 250 taniche, occultate queste all’interno di un casolare ubicato nel territorio del comune di Pontinia (LT).
All’esito della conseguente perquisizione, oltre alle numerose taniche in questione i militari hanno altresì rivenuto anche materiale da utilizzare per il confezionamento delle dosi di droga (imbuti, scotch, nastro isolante e bustine di cellophane), a cui si aggiungono oltre 1.000 litri di solvente chimico del tipo bio-etanolo ed esano.
Un liquido peraltro altamente infiammabile, che va trasportato e stoccato con tutte le cautele del caso ma che i trafficanti di droga sono soliti impiegare per l’estrazione e la raffinazione della cocaina, ovvero quando ci sia la necessità di trasformarla dallo stato liquido a quello solido attraverso un complesso ma efficace procedimento chimico.
Per gli specialisti antidroga della GDF tale materiale custodito nella cascina aveva un preciso scopo, atteso che il fabbricato agricolo, molto probabilmente, era utilizzato come laboratorio-raffineria della sostanza per la sua successiva immissione in commercio, a seguito della quale i responsabili avrebbero realizzato guadagni di proporzioni milionarie.
In ragione di ciò, il soggetto che aveva la materiale disponibilità della suddetta cascina è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per reati connessi alla detenzione di sostanze stupefacenti.
Le indagini stanno ora proseguendo in ogni direzione per comprendere appieno la portata del traffico che si celava dietro la circostanza venuta alla luce, oltre che per risalire a tutti gli altri soggetti che ne siano a vario titolo coinvolti.
Rimane in ogni caso opportuno specificare come all’attuale indagato vada riconosciuta la presunzione d’innocenza, almeno fin quando non sia intervenuta nei suoi confronti un’eventuale e irrevocabile sentenza di condanna che ne accerti e dichiari le responsabilità d’ordine penale.
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