Di Massimo Giardinieri
TREVISO. Lo stavano trasportando su un camion-frigo ed in un giorno festivo contando di non dare troppo nell’occhio e fidando in una minor presenza di controlli, ma i Finanzieri del Comando Provinciale di Treviso hanno comunque fermato l’automezzo scoprendo che a bordo non c’erano merci deperibili da far giungere al più presto a destinazione, bensì quasi 22.000 kg di olio lubrificante per motori importato di contrabbando.
L’ennesimo risultato di servizio delle Fiamme Gialle in questo settore – che per dannosità fiscale è del tutto assimilabile al contrabbando dei carburanti per l’autotrazione – è avvenuto nei pressi del casello autostradale di Venezia Est, snodo viario di primaria importanza sul quale ogni anno si registra il transito di 3,5 milioni di veicoli, molti dei quali provenienti dalla cosiddetta “rotta balcanica”.
L’automezzo in questione, partito dalla Lettonia, è infatti incappato in un posto di controllo stradale dei finanzieri trevigiani impegnati nella vigilanza dei beni viaggianti nonché nella repressione di traffici illeciti, dunque l’escamotage di utilizzare un camion-frigo non ha con loro sortito l’effetto sperato. All’alt dei militari, per il conducente non è così restato che fermarsi ed esibire i documenti di accompagnamento della merce.

L’olio motore sequestrato dai Finanzieri di Treviso
Ad insospettire la pattuglia operante su una possibile l’irregolarità del trasporto è stata inizialmente la citata documentazione, dalla quale risultava che un’azienda lettone aveva venduto ad una società greca il carico di olio motore, che era però poi stato destinato ad una società di Roma.
Appurato il fatto che la società in questione non possedesse la prevista autorizzazione al commercio di prodotti sottoposti a imposta di consumo come l’olio motore, a rendere ancor meno credibile la situazione sono state altresì le dichiarazioni del conducente, il quale ha fatto presente ai finanzieri di essere entrato in Italia dal Brennero.
Un tragitto, dunque, incompatibile con il tratto autostradale veneto percorso dal mezzo, fermo restando che per trasportare tutto quel prodotto petrolifero confezionato nelle classiche tanichette da 1, 2 e 5 kg era molto stranamente stato utilizzato un automezzo refrigerato che, nel caso in cui avesse trasportato prodotti alimentari deperibili, poteva così circolare in un giorno della settimana normalmente interdetto alla circolazione degli altri automezzi pesanti.
In ragione di tali e più che lampanti evidenze, i finanzieri hanno dunque provveduto all’immediato sequestro di tutto il carico unitamente al mezzo utilizzato per trasportarlo, nonché a denunciare per contrabbando, oltre allo stesso conducente, altre tre persone ritenute responsabili di aver introdotto in Italia il prodotto petrolifero in questione.

La Guardia di Finanza presso un posto di controllo stradale
Il sequestro è stato peraltro convalidato dall’Autorità Giudiziaria trevigiana che, nella circostanza, ha peraltro e molto oculatamente disposto l’assegnazione sia dell’autoarticolato, sia dell’olio motore (il cui valore commerciale supera i 300.000 euro) ai Vigili del Fuoco che potranno ora utilizzarlo per la manutenzione dei propri mezzi di soccorso.
Sulla descritta attività giova rilevare come questa faccia seguito all’operazione “Olio Extra” condotta a giugno dello scorso anno, e che aveva consentito di scoprire un ingente contrabbando (240 tonnellate nello specifico) di olio motore proveniente dall’Est Europa, nonché di denunciare tre soggetti amministratori di società specializzate nel commercio di accessori e ricambi per auto.
Sull’attuale vicenda rimane opportuno rimarcare come, nel rispetto dei diritti degli indagati ed in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, gli stessi siano da presumersi innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna.
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