Guardia di Finanza: sgominata organizzazione di narcotrafficanti. Dieci soggetti arrestati, tra i quali gli esecutori dell’agguato di Piazza Nazionale in cui rimase ferita la piccola Noemi

Di Massimo Giardinieri e Claudio Bellumori

Napoli. Ci sono anche i responsabili dell’agguato di Piazza Nazionale avvenuto il 3 maggio 2019 a Napoli, un’azione criminale tesa a colpire un esponente del gruppo camorristico dei Reale, ma che finì invece per ferire gravemente la piccola Noemi di soli 4 anni nonché la nonna che si trovava vicino a lei, entrambe raggiunte dai proiettili vacanti esplosi da chi doveva “risolvere” senza altre discussioni pregresse questioni legate alla gestione delle locali piazze di spaccio.

Sono questi i paralleli elementi sortiti dall’ultima operazione condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli – Nucleo di Polizia Economico Finanziaria (PEF) i quali, su ordine della Procura della Repubblica (Direzione Distrettuale Antimafia – DDA), hanno eseguito stamani 10 arresti – dei quali otto in carcere, due ai domiciliari ed un obbligo di dimora – disposti nei confronti di altrettanti soggetti gravemente indiziati d’essere i membri di un sodalizio criminale dedito al narcotraffico.

Controlli ai terminali della Polizia Giudiziaria

Secondo gli inquirenti della DDA al vertice del suddetto gruppo malavitoso ci sarebbero proprio i fratelli Dal Re, nello specifico Armando (conosciuto anche come “a’pacchiana”) e Antonio, a loro volta collegati alle famiglie di camorra egemoni nello storico quartiere di San Giovanni a Teduccio, e che si trovano peraltro già reclusi per il suddetto fatto criminoso.

Dalle indagini scaturite proprio dal quel sanguinoso episodio che non poco indignò l’opinione pubblica (la bimba rimase in ospedale per oltre un mese dopo esser stata in pericolo di vita), i Finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) sono riusciti a far emergere gli indizi – poi rivelatisi decisivi – che contribuirono ad individuare Armando e Antonio Dal Re come gli organizzatori nonché gli esecutori del tentato omicidio commesso nei confronti di Salvatore Nurcaro, il quale ne uscì però illeso dandosi alla fuga prima di essere arrestato una settimana dopo dagli agenti della Polizia di Stato.

L’organizzazione criminale capeggiata dai fratelli Dal Re, sempre secondo quanto emerge dalle indagini, era una delle più attive nel traffico di droga sulle principali piazze di spaccio del capoluogo campano oltre che in quelle della sua provincia, ciò anche grazie ai continui rifornimenti garantiti da corrieri ben addestrati ed autovetture appositamente dotate di doppifondi.

Specialisti del GICO

I successivi sviluppi dell’indagine portarono inoltre al sequestro di una contenuta partita di hashish ma soprattutto alla ricostruzione di altri canali di rifornimento degli stupefacenti, organizzati questi in favore di un loro sottogruppo che si stava facendo spazio sul fiorente mercato romagnolo delle droghe.

I paralleli accertamenti di natura economico-patrimoniale, portati avanti dagli specialisti del GICO GDF (che per la circostanza si sono avvalsi della preziosa collaborazione offerta dai competenti uffici dell’INPS), hanno inoltre consentito di appurare come la quasi totalità dei soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi fossero, per di più, indebitamente beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

Sulla vicenda rimane comunque opportuno sottolineare come il provvedimento in parola riguardi una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono perciò ammessi i previsti mezzi d’impugnazione, mentre le persone raggiunte dalla misura medesima si trovano attualmente sottoposte ad indagini, quindi da ritenersi presunte innocenti fino a definitiva sentenza di condanna.

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