Guardia di Finanza: traffico di valuta al porto. Fermato un conducente con 30.000 euro nascosti nel bagagliaio

Di Armando Modesto

ANCONA. Probabilmente aveva confidato sul fatto che su una vettura come tante il sospetto di 30.000 euro occultate a bordo non sarebbe venuto a nessuno ma anche che, in caso di controllo, scovare il denaro tra gli spazi più difficilmente ispezionabili di un veicolo sarebbe stato comunque improbabile; così però non sono andate le cose ed il detentore di tutti quei soldi si è, dunque, ritrovato a pagare una cospicua sanzione.

Il controllo della Guardia di Finanza e della Dogana al porto di Ancona

Evidentemente l’attuale momento di diffusa instabilità economica deve aver dato nuovo impulso ai traffici transfrontalieri di valuta, perlomeno a giudicare dai ripetuti interventi condotti a più riprese dalla Guardia di Finanza, e ad incappare nei controlli operati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Ancona, in azione congiunta con il personale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM), è stato il conducente di un’autovettura appena sbarcata da una motonave proveniente dalla Grecia.

Alla solita domanda di rito lo stesso conducente ha risposto di avere al suo seguito soltanto 2.000 euro, ma ad operatori doganali e di polizia abituati a controllare ogni giorno persone, merci e mezzi provenienti dalla penisola ellenica qualcosa non deve averli del tutto convinti, ed hanno così optato per una più accurata ispezione dell’automezzo.

Abilmente occultato nel vano-bagagli della vettura, i Finanzieri ed i Doganieri hanno, infatti, rivenuto la consistente somma di denaro che il conducente aveva chiaramente omesso di dichiarare al momento del suo ingresso in Italia, in flagrante violazione della vigente normativa valutaria.

Sul punto giova, infatti, rilevare come quello del contrasto ai traffici di valuta sia un settore particolarmente attenzionato dalla Guardia di Finanza, e che come particolari illeciti rivestenti un carattere finanziario (primi fra tutti il riciclaggio ed il finanziamento al terrorismo) si rivelano essere particolarmente insidiosi proprio perché spesso correlati a questi passaggi occulti alla frontiera di grosse somme di denaro.

Il sequestro della Guardia di Finanza

Il limite massimo ammesso di contante – come stabilito dall’art. 3 del Decreto Legislativo n.195 del 2008 –  non deve infatti superare il limite dei 10.000 euro, e chi contravviene alla norma entrando oppure uscendo dal territorio italiano con una somma superiore alla soglia prestabilita è soggetto ad una sanzione immediata pari al 15% sull’eccedenza del citato limite.

Nel caso qui descritto il contravventore ha potuto riprendere il suo viaggio, ma soltanto dopo essere stato assoggettato a un’oblazione di circa 3.000 euro.

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