Guardia di Finanza: truffa sui “Bonus Cultura”, sanzionati 360 giovani beneficiari e denunciato un commerciante

Di Armando Modesto

CALTANISSETTA. Continuano a saltare fuori, più o meno periodicamente, le truffe collegate al “bonus cultura” dietro la quale si allunga sempre più la sequela dei “furbetti” scoperti, stavolta ad opera di un’indagine condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Caltanissetta e che, all’esito della stessa, ha visto a vario titolo implicati 361 soggetti.

Il tutto ha preso avvio grazie ad una segnalazione elaborata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, che recentemente aveva concluso un’articolata attività ispettiva nei confronti d’una società del nisseno operante nel settore del commercio di apparecchi elettronici.

L’attività di riscontro sui Bonus Cultura

Proprio in base a tale segnalazione le Fiamme Gialle della citata provincia siciliana hanno dunque avviato le loro opportune indagini, che difatti hanno portato alla scoperta di un fraudolento meccanismo con il quale l’azienda di cui sopra avrebbe ottenuto un indebito sfruttamento del citato “bonus”.

Come risaputo si tratta di un vero e proprio finanziamento pubblico che lo Stato ha inteso destinare ai ragazzi che si apprestano alla maggiore età, con lo scopo di promuovere l’acquisto di prodotti culturali (libri, corsi, biglietti per concerti musei, parchi archeologici e rappresentazioni teatrali ecc.) per un valore massimo spendibile di 500 euro.

Entrando nei dettagli della vicenda, i militari operanti hanno avviato e concluso un controllo che ha interessato il titolare di un’attività commerciale sita San Cataldo (CL) il quale – in violazione della normativa che disciplina gli stessi “Bonus Cultura” – avrebbe comunicato al Ministero della Cultura vendite fittizie dei prodotti culturali di cui sopra, cedendo invece prodotti ben diversi (ma da lui commercializzati) quali cellulari, videogiochi e computer. In buona sostanza beni non contemplati nelle categorie ammesse al beneficio, il che gli ha conseguentemente procurato una segnalazione all’Autorità Giudiziaria per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

I militari della Guardia di Finanza nissena durante una fase dell’indagine

L’indagine non si è però fermata qui, atteso che i finanzieri hanno successivamente elevato sanzioni amministrative per l’illecito utilizzo del “bonus cultura” nei confronti di 360 giovani fruitori, residenti in provincia di Caltanissetta ed anche in quelle limitrofe per un ammontare complessivo di oltre 160.000 euro.

Al termine delle citate attività ispettive, il Ministero della Cultura è comunque intervenuto sospendendo immediatamente l’accreditamento dell’esercente in questione alla piattaforma “18 App”, nonché avviato le procedure finalizzate al recupero delle somme intascate dal responsabile, la cui colpevolezza potrà essere confermata solo ad eventuale ed intervenuta sentenza definitiva di condanna.

La Guardia di Finanza invita tutti i neo-diciottenni a prestare una dovuta attenzione su come accedere correttamente al “Bonus Cultura”, poiché ogni abuso al riguardo è perseguibile ai sensi dell’art. 316-ter del Codice Penale con una sanzione amministrativa che può arrivare sino al triplo della somma indebitamente percepita.

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