Guardia di Finanza: truffa sui servizi di accoglienza migranti e richiedenti asilo, accertato a Lodi un danno erariale da cinque milioni di euro

Di Alessandro Margottini               

LODI. Ammonta a 5 milioni di euro il danno erariale scoperto dai finanzieri del Comando Provinciale di Lodi, perpetrato in danno delle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia nell’ambito dei contributi pubblici stanziati per i servizi d’accoglienza in favore di migranti e richiedenti asilo.

I soggetti per i quali la Corte dei Conti – Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Lombardia, sta ora procedendo sono undici a cui si aggiungono anche tre soggetti giuridici.

A scoprire la circostanza sono state alcune risultanze emerse da pregresse indagini concluse dai finanzieri lodigiani, a seguito delle quali era stata successivamente pronunciata una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano che aveva dichiarato le responsabilità penali dei membri di un’associazione per delinquere dedita alla commissione di delitti contro il patrimonio e la fede pubblica.

Ispettori della GDF di Lodi al lavoro

La “specialità” del gruppo criminale in questione era quella di aggiudicarsi, per il tramite di tre organizzazioni non lucrative di utilità sociale (le c.d. Onlus) appositamente costituite, i bandi di gara emessi dalle suddette Prefetture per la fornitura di servizi d’accoglienza per migranti e richiedenti asilo giunti nel nostro Paese.

I conseguenti approfondimenti investigativi svolti sul piano erariale dagli specialisti del locale Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF), hanno difatti evidenziato come gli undici soggetti in questione, profittando dello stato di necessità e urgenza dettato da considerevoli arrivi di migranti e dalle conseguenti incombenze connesse alla loro sistemazione sul territorio, siano riusciti a trarre in inganno i competenti uffici prefettizi aggiudicandosi illecitamente – tra il 2014 e il 2018 – risorse finanziarie per oltre 8.000.0000 di euro messi a disposizione in 29 pertinenti bandi di gara.

A tale azione fraudolenta, sempre stando a quanto accertato dagli investigatori della GDF, si affianca altresì un sistematico utilizzo di false fatturazioni utilizzate per attestare la regolare erogazione di servizi di accoglienza (la gran parte dei quali mai resi), oltre che per rendicontare spese d’esercizio (in realtà non sostenute), nonché per coprire consistenti prelievi di denaro attinto dai finanziamenti pubblici ottenuti.

In tale quadro di reiterate azioni illecite, non sono poi mancate quelle legate alla messa in atto di ulteriori raggiri come la presentazione dello stesso documento fiscale per le rendicontazioni relative a differenti aggiudicazioni, l’attestazione di prestazioni lavorative inesistenti e l’indebita destinazione di parte dei fondi per finalità totalmente diverse da quelle previste.

Sulla scorta di tale ricostruzione investigativa, ma anche sugli accertamenti di natura patrimoniale eseguiti, la Magistratura contabile di Milano ha intanto notificato agli undici soggetti in questione il relativo provvedimento di sequestro conservativo, che ora pone sotto i sigilli giudiziari 9 immobili, 21 autoveicoli, 37 conti correnti, 4 quote di partecipazioni societarie e 9 crediti da rapporto di lavoro.

Al temine degli accertamenti in parola l’Autorità Giudiziaria contabile ha inoltre citato in udienza le undici persone in questione e assieme alle tre Onlus coinvolte, ciò ai fini del pagamento d’oltre 5 milioni di euro in favore delle Prefetture danneggiate (somma che è pari al danno erariale definitivamente accertato al netto delle spese effettivamente sostenute).

L’attività di servizio in cronaca va senz’altro a inserirsi nella sempre più stretta collaborazione esistente tra la Guardia di Finanza e l’Autorità Giudiziaria contabile in tema di accertamento della responsabilità amministrativa.

Una collaborazione che si pone come obiettivo primario quello della tutela e del corretto impiego dei fondi pubblici, affinché tali risorse finiscano nei canali assistenziali per le quali sono state previste e stanziate, evitando che le stesse possano essere distratte da fenomeni frodatori di qualsiasi genere e/o d’illecita penetrazione da parte dell’economia illegale, salvaguardando parallelamente il buon nome e l’encomiabile lavoro delle Onlus, la stragrande maggioranza delle quali prestano senza clamori la loro insostituibile opera nel sociale rappresentando una delle più fulgide realtà dell’assistenza e della solidarietà.

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