Guardia di Finanza: unità cinofila delle Fiamme Gialle scopre a Palermo 47 kg di hashish occultati a bordo di un camion. Arrestato il conducente

PALERMO. Un sequestro di droga come tanti ma che ancora una volta pone in risalto l’incisività e l’efficacia dei servizi di controllo economico del territorio condotti dalla Guardia di Finanza, in questo caso quella di Palermo che ha scovato quasi mezzo quintale di hashish occultato a bordo di un autocarro.

I fFnanzieri del Nucleo PEF di Palermo durante l’ispezione all’automezzo

Una pattuglia di Finanzieri del Nucleo Polizia Economico Finanziaria del capoluogo siculo si trovava, infatti, impegnata in uno dei suddetti servizi lungo le rotabili che conducono in città, quando hanno notato il suddetto veicolo decidendo di sottoporlo a controllo oltre che a identificare il suo conducente che alle normali richieste di documenti da parte dei militari ha subito cominciato a manifestare una certa insofferenza, presumibilmente legata anche alla presenza di un cane anti-droga delle Fiamme Gialle.

Notando tale atteggiamento i militari hanno, dunque, proceduto ad approfondire i controlli sull’automezzo, ma è stato proprio “Anouk” (questo il nome del cane della Guardia di Finanza) a segnalare al suo finanziere-cinofilo la possibile presenza di stupefacenti, in particolare nella zona dei longheroni del camion.

L’insistenza del cane su quel punto ha reso tutto più facile durante l’ispezione, che di lì a poco portava, infatti, alla scoperta di 50 involucri per un peso complessivo di 47 kg contenenti la citata sostanza stupefacente, sulla quale era stata stampigliata la scritta “Limone 2021” e che i trafficanti avevano accuratamente avvolto con del nastro da imballaggio.

Un quantitativo di droga niente affatto trascurabile dunque, che sulle piazze di spaccio avrebbe infatti consentito di ottenere ricavi calcolabili in circa 500 mila euro.

Posto di controllo su strada con cinofili della Guardia di Finanza

Il conducente del mezzo controllato – un cittadino italiano – è stato arrestato e associato alla Casa Circondariale “Lorusso – Pagliarelli” di Palermo, misura cautelare convalidata dalla locale Procura della Repubblica che l’ha intanto commutata negli arresti domiciliari.

Resta in ogni caso inteso che gli attuali provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, il che garantisce ancora per l’arrestato la presunzione di non colpevolezza costituzionalmente garantita e che potrà venir meno soltanto in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

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