Di Antonella Casazza
ROMA. È finita con gli arresti la fiorente attività commerciale che due coniugi capitolini avevano messo in piedi smerciando merce contraffatta, individuati dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma – 1° Nucleo Operativo Metropolitano (NOM) che li hanno individuati dopo un’attenta indagine.
L’attività delle fiamme gialle, che per operare in questo settore d’intervento fanno sempre più spesso ricorso al mezzo informatico, nasce proprio dal monitoraggio di siti internet e canali social che, come nel caso qui descritto, propongono al pubblico orologi, capi di abbigliamento e accessori per la telefonia riproducenti gli articoli (presumibilmente contraffatti) di note case produttrici.
I conseguenti approfondimenti – anche di natura tecnica – eseguiti dai militari, hanno così consentito di scoprire l’esistenza di un ben avviato “business” da parte della coppia, peraltro già nota per fatti analoghi avvenuti in anni abbastanza recenti.
Un’attività illecita di proporzioni tutt’altro che contenute e che, secondo quanto emerso dai movimenti di denaro che gli investigatori hanno tracciato sui rapporti bancari e postali dei due, gli avrebbe permesso di ottenere profitti per oltre 400.000 euro.
Nel corso delle indagini sono stati inoltre sequestrati numerosi capi e accessori di abbigliamento recanti marchi falsificati, ad ulteriore riprova delle dimensioni del traffico finito nel mirino delle fiamme gialle.
Gli elementi di prova raccolti hanno dunque indotto la Procura della Repubblica a richiedere al GIP del Tribunale la misura degli arresti domiciliari, a cui si unisce il sequestro preventivo – mediante oscuramento – di 7 account Instagram e TikTok, nonché di gruppi Facebook.
L’ipotesi di reato formulata dall’Autorità Giudiziaria è dunque quella di commercio di merce contraffatta, fermo restando che, in attesa di giudizio definitivo, vale per entrambi la presunzione di non colpevolezza.
La descritta operazione viene ad inquadrarsi in una più ampia strategia di contrasto che la Guardia di Finanza di Roma attua da lungo tempo contro i “professionisti del falso”, con risultati operativi di sicura importanza che, oltre bonificare il territorio da queste attività illecite condotte in maniera multiforme, rappresentano una tutela tangibile verso il mercato, verso gli operatori economici che lavorano nel rispetto delle regole nonché verso le loro stesse maestranze.
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