Guardia di Finanza: Verona, arrestato falso promotore finanziario che aveva sottratto ai suoi clienti risparmi per oltre 2.000.000 di euro

Di Dario Gravina

Verona. Nella sua zona era conosciuto ed accreditato per il precedente incarico di agente assicurativo, per questo – quando ha deciso di mettersi in proprio proponendosi ai suoi clienti come broker finanziario – ha avuto buon gioco nell’ottenerne la fiducia proponendo loro investimenti caratterizzati da basso rischio ed elevata redditività, salvo poi rivelarsi come l’artefice di una delle ricorrenti truffe commesse nel settore e che, a questi risparmiatori, ha causato un danno superiore ai 2.000.000 di euro.

Quelli sin qui descritti sono i contorni di un’indagine a contrasto dei reati finanziari ed a tutela del risparmio, che i finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno portato a termine arrestando il responsabile, un 37enne della provincia scaligera, accusato di aver abusivamente esercitato l’attività di intermediazione finanziaria, nonché di autoriciclaggio, in danno di decine di investitori.

Le indagini, sorte a seguito di denunce-querele sporte negli uffici della GDF da una trentina di persone, hanno infatti evidenziato come il falso broker fosse riuscito ad ottenere dai malcapitati clienti cospicue somme di denaro (in un caso ammontanti a 600mila euro) che si era poi fatto bonificare sui conti correnti accesi in Italia ed all’estero, intestati a lui o alla sua compagna anch’essa denunciata per riciclaggio, unitamente ad un ex collaboratore dell’uomo deferito invece per concorso in diversi episodi di truffa.

Soldi frutto della truffa

Le somme raccolte dall’arrestato venivano infatti investite in operazioni alquanto aleatorie (es. quelle realizzate in criptovalute), mentre alcuni clienti più “diffidenti” venivano “tranquillizzati” con modeste somme di denaro, alle quali venivano affiancate comunicazioni bancarie attestanti cospicui interessi attivi maturati a seguito degli investimenti da loro compiuti.

Peccato però che, allo scadere dei contratti, ovvero quando i risparmiatori coinvolti nella truffa chiedevano di rientrare in possesso delle somme investite, il “promotore-fake” puntualmente glissasse ai suoi obblighi in maniera pretestuosa nonché inviando ai suoi clienti bonifici che, nella realtà, non erano mai stati effettuati salvo far perdere le sue tracce di lì a poco.

Gli investigatori della GDF hanno infatti accertato come il non indifferente numero di risparmiatori ingannati, proprio per il tramite del loro “promotore” non avessero istaurato alcun rapporto con le società indicate sui contratti e che fungevano così da classico specchietto per allodole, mentre in altri casi si trattava addirittura di documentazione bancaria contraffatta ed esibita a riprova di contratti assicurativi del tutto falsi.

Al termine del certosino lavoro portato a termine dai finanzieri veronesi è stato così possibile quantificare l’importo di denaro, che il responsabile aveva raccolto nel periodo 2017-2020 in complessivi 2.047.682 euro, per i quali l’Autorità Giudiziaria inquirente ha disposto un corrispondente sequestro preventivo di beni nelle disponibilità dello stesso 37enne, mentre analogo provvedimento ha colpito anche la sua compagna per un valore superiore ai 235.000 euro.

 

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