Di Fabio Mattei
Napoli. È un sequestro di assoluta rilevanza (specie per quel che riguarda il quantitativo di droga sintetica) quello operato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli presso il porto di Salerno, e che ha consentito di scovare, all’interno di un container, 2,8 tonnellate di hashish ed un milione di compresse di anfetamina (per un peso complessivo di 190 chili).

Operazione antidroga della Guardia di Finanza, oggi nel Porto di Salerno
Gli stupefacenti finiti nelle mani dei Finanzieri – che sulle piazze clandestine dello spaccio valgono circa 40 milioni di euro – erano stati occultati dietro il classico carico di “copertura”, in questo caso costituito da capi di abbigliamento.
All’importante risultato di servizio le Fiamme Gialle partenopee sono giunte grazie ad un’indagine coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia (DIA) che si era inizialmente rivolta all’analisi della documentazione acquisita presso la società di navigazione responsabile del trasporto e dalla quale era emerso come il container sospetto fosse giunto dalla Siria.
La stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, tra l’altro, aveva già interdetto l’uscita dal porto salernitano del carico, ciò a causa di un’anomalia riscontrata sulla rotta commerciale seguita, circostanza questa che aveva quindi bloccato il container negli spazi di vigilanza in attesa della prevista procedura di riscontro doganale, poi effettuata anche con l’ausilio di un apparato scanner.
Curioso notare come il container sottoposto a sequestro celasse un traffico illecito condotto attraverso un altro traffico illecito, atteso che il materiale di abbigliamento presentava marchi di fabbrica contraffatti (e che dunque è stato sottoposto a sequestro contestualmente al carico di droga che lo accompagnava).
Era da tempo che non si registrava un sequestro di così rilevanti proporzioni in tema di droghe sintetiche (anfetamine e derivati) e l’odierno servizio ha dunque destato una soddisfazione particolare negli investigatori della Guardia di Finanza, anche per il costante allarme sociale determinato da questi stupefacenti c.d. a “buon mercato”, molto spesso consumati per lo “sballo” dei giovanissimi ma i cui effetti possono essere letteralmente devastanti per il fisico di chi li assume, specie se ne potenzia i già pericolosissimi effetti abbinandone l’uso con altre droghe o con alcool.
© RIPRODUZIONE RISERVATA