Guardia di Finanza: “Emergenza COVID-19”, intercettate e requisite al porto di Gioia Tauro 27,5 tonnellate di materiali medici diretti all’estero

Di Michele Toschi

Reggio Calabria. Sono 27,5 le tonnellate di materiali medici che la Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha individuato al porto di Gioia Tauro – in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – sottoponendo il tutto a requisizione come disposto dal Decreto Legge n. 17 del 27 marzo u.s.

Il materiale in questione, composto da 364.000 guanti sterili per uso chirurgico, 210 colli di componenti endotracheali (utilizzati per l’intubazione di pazienti in anestesia o che presentano gravi problemi respiratori) e 1.276 colli di guanti non sterili in lattice e nitrile, provenivano da Cina e Malesia con destinazione finale in diversi porti stranieri.

L’individuazione di detto materiale, che nel porto calabrese era in transito per operazioni di “transhipping” (trasbordo da una nave all’altra), è avvenuta tra le migliaia di container presenti nell’importante scalo marittimo del Mediterraneo, ciò grazie ad una continua attività di monitoraggio sulle merci che poi si sostanzia nelle c.d. “analisi di rischio” che finanzieri e doganieri principalmente utilizzano nella scoperta delle partite di droga nonché di altri traffici illeciti condotti via mare o per via aerea.

Guardia di Finanza

L’ingente quantitativo di materiale requisito è già stato consegnato alla Protezione Civile, che ora provvederà a distribuirlo a beneficio gli ospedali italiani che più ne hanno bisogno nel fronteggiamento dell’attuale emergenza sanitaria internazionale.

 

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