Guardia di Finanza: Palermo, scoperta una finta Onlus operante nel settore del trasporto e del soccorso sanitario. Arrestati 4 responsabili ed eseguito un sequestro di beni da un milione di euro

Di Fabio Mattei

Palermo. Una Onlus che non è un’associazione benefica e volontari che in realtà sono dei dipendenti; sono questi gli elementi essenziali di una nuova frode al Servizio Sanitario scoperta dalla Guardia di Finanza di Palermo al termine dell’operazione “Trasporti pericolosi”, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo siculo, conclusasi con l’esecuzione a cinque ordinanze di misura cautelare, emesse nei confronti di altrettanti responsabili (quattro dei quali sottoposti agli arresti domiciliari).

La vicenda ha preso le mosse da alcuni controlli che le fiamme gialle palermitane hanno compiuto nei confronti di un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus) la quale, per conto dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, curava il servizio di trasporto dei pazienti emodializzati nonché, per conto della Sicilia Emergenza-Urgenza Sanitaria – SEUS (un’azienda consortile per azioni a capitale interamente pubblico), il servizio di “118” qualora le ambulanze a disposizione non fossero sufficienti alla richiesta del momento.

Sin qui nulla di strano poiché quella finita alle attenzioni dei finanzieri sembrava essere una delle tante e meritorie attività di volontariato sociale, salvo poi scoprire come quella stessa associazione – sotto mentite spoglie di una Onlus – nascondeva invece una vera e propria attività d’impresa gestita dai due rappresentanti legali della stessa nonché da un dipendente della SEUS.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della GDF, l’associazione era gestita a scopo di lucro perseguendo gli interessi puramente privati dei suoi amministratori, tutto ciò in palese contrasto con le norme del c.d. “terzo settore”, ovvero il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, e con tanto di trattamento stipendiale per i “volontari” (in realtà dipendenti) che veniva però camuffato quale semplice rimborso-spese.

Guardia di Finanza in azione

A corollario di tale raggiro, c’erano anche altre frodi che i responsabili avevano realizzato in sede di rinnovo e stipula delle convezioni con l’ASP e che, nel caso specifico, si sono sostanziate nella produzione di falsi attestati che autisti di ambulanze e barellieri della suddetta Onlus avrebbero invece dovuto conseguire per garantire un’adeguata assistenza e sicurezza dei pazienti a loro affidati, come i corsi di utilizzo del defibrillatore che vengono formalmente rilasciati da associazioni abilitate.

In questo caso, pero, gli attestati BLSD (basic life support and defibrillator) erano di fatto auto-procurati da un dipendente della ASP di Caltanissetta nonché da un dipendente della SEUS, ed è dunque facile immaginare a quali conseguenze si sarebbe potuti andare incontro qualora un paziente avesse subìto un arresto cardio-circolatorio.
Proprio grazie a tali attestazioni fasulle, la Onlus in questione ha potuto così accedere a sostanziose sovvenzioni pubbliche, ingannando gli stessi Enti che le avevano affidato questi importanti quanto delicati servizi, tutto ciò in assenza dei requisiti tecnici oggi richiesti per tutti gli operatori (volontari o di ruolo) che prestano servizio nel soccorso sanitario.

Alla luce degli elementi scaturiti nel corso dell’indagine, il GIP ha di conseguenza disposto il sequestro delle somme indebitamente percepite dalla finta Onlus (pari a 1.000.000 di euro), nonché di tutto il suo “patrimonio aziendale” che è stato affidato ad un custode giudiziario.

 

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