Guardia di Finanza: Reggio Calabria, scoperto un sodalizio criminale specializzato nelle truffe alle assicurazioni. Arrestati 2 responsabili ed indagate altre 69 persone

Di Fabio Mattei

Reggio Calabria. Una truffa realizzata in grande stile, ripetuta nel tempo anche grazie ad un gran numero di fiancheggiatori e che ha indubbiamente reso cospicui guadagni. Non ci sono altre parole per definire l’attività condotta da due soggetti reggini (rispettivamente di 45 e 39 anni), arrestati stamani dai finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria al termine dell’operazione chiamata “Golden Insurance”, che le fiamme gialle hanno condotto in collaborazione con gli agenti della locale Polizia Metropolitana.

Ai due principali artefici del giro truffaldino (a cui se ne aggiunge un terzo al momento sottoposto all’obbligo di presentazione agli uffici di p.g.), gli investigatori della GDF reggina sono giunti al termine di una complessa indagine inizialmente rivolta all’individuazione di un sodalizio criminale attivo nella simulazione di numerosissimi sinistri stradali.

Da queste preliminari attività, è così emerso un collaudato sistema basato sulla falsificazione della documentazione sanitaria inerente alle persone coinvolte nei (falsi) incidenti, nonché sulla costituzione di appositi conti correnti postali e bancari che fungevano da temporaneo appoggio alle somme erogate dalle compagnie assicurative ai truffatori.

Controlli stradali

L’organizzazione criminosa era capeggiata dal titolare d’una ditta attiva nel settore dell’anti-infortunistica, con sede nel centro di Reggio Calabria, dov’era stata però ricavata anche la base logistica del sodalizio nella quale venivano pianificati – sin nei minimi dettagli – i falsi sinistri nonché predisposta tutta la necessaria documentazione; tutto ciò con la messa a punto di medici, impiegati in laboratori di diagnostica nonché di altri svariati soggetti.

Sono 71 i soggetti complessivamente indagati – a vario titolo – per i reati di associazione a delinquere finalizzata al falso materiale e ideologico commesso anche da pubblico ufficiale, accesso abusivo a sistema informatico, danneggiamento fraudolento di beni assicurati, ricettazione e finanche mutilazione fraudolenta della propria persona.

La riprova di quanto tale attività truffaldina abbia reso ai responsabili la offre proprio l’entità del contestuale sequestro dei beni mobili ed immobili disposto dalla Procura della Repubblica reggina, tra i quali figurano anche un’abitazione nell’incantevole località turistica di Giardini Naxos (Messina), una villa sita a Campo Calabro (Reggio Calabria), un’autovettura di lusso nonché 620.000 euro in contanti.

 

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