Guerra Israele-Hamas: cessate il fuoco fino alle ore 14 locali per proseguire l’evacuazione di civili da Gaza verso l’Egitto. La situazione al Nord del Paese ebraico come possibile nuovo fronte

GAZA CITY (STRISCIA DI GAZA). E’ iniziato il cessate il fuoco, a partire dalle ore 9,00 locali (le 8,00 in Italia) nell’area a Sud di Gaza per consentire ai civili abitanti a Gaza di andare verso il valico di Rafah, come d’accordo con l’Egitto.

Il valico di Rafah

Il cessate il fuoco terminerà alle 14 ora locale (le 13 in Italia).

Arrivano notizie contrastanti su questo. Pochi minuti fa, infatti, l’Ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu ha smentito l’informazione: “Non vi è cessate il fuoco e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza in cambio dell’allontanamento degli stranieri”.

Lo stesso Hamas aveva subito ribattuto, in una nota, di non avere informazioni su una tregua umanitaria in corso.

Intanto, Israele non ferma la sua azione militare sulla Striscia di Gaza per colpire i terroristi , dopo l’attacco di sabato 7 ottobre, ma anche in Libano, dove sono state distrutte infrastrutture dell’ala militare di Hezbollah (ieri c’erano stati numerose azioni contro il Nord  del Paese ebraico).

Un’immagine degli attacchi di Gaza

In questo momento sono in corso attacchi di postazione Hamas con uso di caccia da combattimento, elicotteri da combattimento e droni dell’IDF.

Tutti stanno attaccando obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza. Ogni assembramento di terroristi viene bombardato.

Nei video qui linkati (https://videoidf.azureedge.net/b7a145f5-266e-4b54-8d51-62888a6116cf e https://videoidf.azureedge.net/d7ef9ebd-4175-45db-92c2-c2d81f48b2a8)  è possibile vedere le attività operatice dell’Aeronautica.

Nelle ultime 24 ore le attività si osno intensificate (https://videoidf.azureedge.net/b7a145f5-266e-4b54-8d51-62888a6116cf) su Gaza mentre il portavoce dell’IDF (Israel Defence Forces), Daniel Hagari continua ad apparire sui canali arabi per invitare gli abitanti di Gaza ad andare a Sud – Israele si preoccupa per i cittadini palestinesi mentre l’organizzazione terroristica di #Hamas utilizza la popolazione come scudi umani.

Il portavoce dell’IDF (Israel Defence Forces), Daniel Hagari

In quest’altro link (https://idfanc.activetrail.biz/anc16102023.12345) è possibile invece vedere quali sono satti i terroristi eliminati.

Dal punto di vista politico si registra il grande attivismo della diplomazia USA. Il segretario di Stato, Antony Blinken arriverà, nella tarda mattinata di oggi, a Tel Aviv per incontrare di nuovo il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa, Yoav Gallant, prima di ritornare a Washington.

Nel frattempo dal Libano, Hezbollah ha adottato uno schema di lancio di attacchi quotidiani lungo il confine, al quale l’IDF si era preparato in passato.

Milizie di Hezbollah

L’intensità di queste azioni militari aumenta ogni giorno.

In circostanze che avremmo potuto definire “normali”, Israele avrebbe già intrapreso una vera e propria campagna in Libano in risposta agli attacchi di Hezbollah, che finora hanno incluso il lancio di missili anticarro, colpi di mortaio e razzi.

Il Paese ebraico risponde ora con l’artiglieria, attacchi aerei lungo il confine e pattuglie per bloccare chi vuole cercare di entrare in Israele.

Sabato, un civile è stato ucciso quando un missile anticarro ha colpito una casa nel moshav di Shtula, mentre altre persone sono rimaste ferite in altri incidenti lungo il confine.

Ma l’obiettivo più importante per il Governo è la Striscia di Gaza. Hezbollah può aspettare.

Ma fino a quando? Visto che le milizie filoriraniane stanno facendo di tutto per portare Israele inviare una parte delle sue forze lì con una mossa che potrebbe danneggiare seriamente il partner di Hezbollah, Hamas.

Hezbollah non ha ancora dichiarato guerra, anche se si sente parlare di tale mossa sui media ad esso vicini.

Al momento l’IDF ha tre fronti: Striscia di Gaza (dove sta mandando il grosso delle truppe), Nord di Israele (di fronte al Libano) e uno definiamolo di riserva, ovvero Cisgiordania.

In questo caso, la speranza è che i palestinesi che lì vivono non si sollevino dando inizio ad altri scontri.

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