Guerra Israele-Hamas: il ministro della Difesa, Guido Crosetto esprime soddisfazione per la tregua umanitaria nella Striscia di Gaza

ROMA. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo l’accordo tra Israele e Hamas, ha espresso “grande soddisfazione e viva speranza per l’esito positivo dei negoziati, che hanno portato ad una tregua umanitaria e che, a breve, porteranno al rilascio di 50 ostaggi israeliani, donne e bambini con meno di 19 anni, da parte di Hamas, come pure al contemporaneo rilascio di circa 150 prigionieri palestinesi da parte di Israele, anche loro donne e bambini con meno di 19 anni di età”.

Guido Crosetto, ministro della Difesa

“Il temporaneo cessate il fuoco di 4 giorni – ha aggiunto il ministro – che è stato stabilito e ratificato, pur se tra uno Stato legittimo e democratico, Israele, e un’organizzazione terroristica come Hamas, consentirà l’afflusso di aiuti umanitari compresi generi alimentari, medicine e carburante”.

“Anche l’Italia – ha detto Crosetto –  ha fatto e farà la sua parte. Abbiamo già mandato  Nave Vulcano, dotata di ogni tipo di attrezzatura medica utile, di personale e materiale sanitario, e siamo pronti a inviare un ospedale da campo e altro personale e materiali a Gaza appena sarà possibile”.

La forza del dialogo è “insostituibile per garantire la pace, ecco perché siamo i primi e in prima linea, negli aiuti umanitari, tra tutti i Paesi occidentali”.

“Del resto – ha proseguito – la popolazione civile, martoriata e offesa, che abita nella Striscia di Gaza, non puà attendere oltre. La pressione internazionale di molti Paesi, tra cui l’Italia, su Israele è stata discreta ma forte e continua. Uno Stato democratico non può che rispettare le regole del diritto internazionale e del diritto umanitario, anche quando scende in guerra e lo fa legittimamente”.

Questo distingue il Paese ebraico da una organizzazione terroristica “e su questa strada bisogna insistere per porre fine, al più presto, al conflitto, evitando di incendiare tutto il Medio Oriente, pur comprendendo la legittima reazione militare di Israele dal 7 ottobre in poi”.

Nave Vulcano, inviata in Medio oriente nei giorni scorsi

“Mi auguro davvero -ha concluso il ministro – che quello compiuto oggi sia un primo ma deciso passo verso l’inizio di una nuova fase che guardi al futuro e consenta di puntare a una soluzione ragionevole del conflitto. Noi tutti, come Difesa e come governo italiano, lavoriamo e continueremo, in silenzio e con il riserbo dovuto a una trattativa così delicata e difficile, a lavorare ancora affinché tutti gli ostaggi israeliani possano tornare a casa sani e salvi e, insieme, per cercare di salvare le vite dei civili palestinesi innocenti che stanno pagando il prezzo più alto di questo conflitto”.

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