ROMA. Il contingente in Libano conta circa 1200 militari.
“È una missione per noi di grandissimo valore politico e storico, la prima del dopoguerra – ha detto Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario di Stato alla Difesa, intervenendo a Tgcom24. – . Il nostro Paese ha sempre giocato un ruolo importantissimo nel Paese e questo ci viene riconosciuto dai libanesi, dagli israeliani e dalla comunità internazionale, per cui quella missione ha una forte valenza”.
“Come ha detto anche il ministro Crosetto in visita al contingente italiano a Shama – ha proseguito – in questo momento ci sono le condizioni di sicurezza per le quali i nostri militari possono continuare ad operare, monitorando però la situazione che potrebbe cambiare da un giorno all’altro. È difficile fare previsioni, anche se c’è un impegno da parte del nostro Governo, che ha dimostrato un ruolo centrale nel campo diplomatico, oltre che militare, con le visite della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani in Israele in Egitto e del ministro Guido Crosetto in Libano”.
“L’Italia – ha aggiunto il sottosegretario – è protagonista in due percorsi paralleli: da un lato continua a sostenere l’azione mirata alla neutralizzazione di Hamas da parte di Israele, ogni giorno emergono altri dettagli raccapriccianti, altre immagini tremende e tragiche delle efferatezze e della brutalità di questi terroristi. Dall’altro lato, stiamo lavorando per evitare che ci sia un allargamento regionale del conflitto con un effetto domino la cui portata sarebbe catastrofica e questo nessuno lo vuole”.
“Allo stesso tempo – ha evidenziato – cerchiamo, con i corridoi umanitari, di far arrivare aiuti alla popolazione di Gaza ed evitare il più possibile che ci sia uno spargimento di sangue fra i civili palestinesi, che sono una cosa diversa dai miliziani di Hamas, anche se purtroppo nasconde i suoi depositi di munizioni, e centrali di comando e controllo nelle case, quindi è molto difficile distinguere gli obiettivi militari da quelli civili”.
“È Hamas stesso che in questo momento continua a diffondere questa narrativa – ha concluso Matteo Perego di Cremnago – per inasprire i toni del conflitto, così come è stato sulle accuse infondate del bombardamento dell’ospedale di Gaza da parte di Israele”.
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