Guerra Israele-Hamas: nell’attacco di sabato sono mancate le analisi tattico-strategiche. Un impiego rapido della Fanteria poteva frenare l’azione terroristica

GAZA CITY (STRISCIA DI GAZA). Al di là della cronaca degli scontri in atto tra le Forze Armate israeliane e i terroristi di Hamas proviamo a fare un’analisi tatica sugli avvenimenti bellici, scoppiati sabato scorso.

Un’immagine propagandistica di Hamas

Iniziamo da un dato che sia agli addetti ai lavori che a chi non sia estremamente a conoscenza di questioni militari è saltao subito all’occhio: mancanza di un’intelligence tattica.

Ovvero, con tutta la tecnologia che Israele ha a disposizione come mai la sua intelligence non si è accorta che migliaia di miliziani di Hamas stavano predisposto centinaia di rampe per lanciare i razzi?

E che stavano disponendo centinaia di armati (equivalenti ai Plotoni e forse compagnie) con Pick Up?

Dove erano i droni tattici, utili a monitorare l’area e a riportare ai Comandi?

La Striscia di Gaza è grande 40×10 chilometri anche se è popolata da 2 milioni di persone. I confini terrestri sono solo con Israele.

Una mappa di Israele e dei suoi confini

Un altro elemento che invita a pensare: come mai non è stato bloccato quello che arrivava dal mare?

Un altro aspetto che salta agli occhi di chi intende osservare, tatticamente, la situazione è questo: come mai le milizie di Hamas sono riusciti a penetrare in decine di punti lungo i 40 km di confine senza trovare resistenza?

Risposta: non c’erano schierate unità di Fanteria pronte all’impiego sufficientemente addestrate ed equipaggiate per combattere e non per contrastare i pochi isolati terroristi.

La difesa dei confini gestita dalla Polizia e dalla Polizia di frontiera lungo il confine non si è dimostrata idonea ad affrontare operazioni di combattimento. Anzi, ha fallito!

Unità della Polizia di frontiera israeliana

Inoltre, sul terreno si sono visti pochi carri armati che sono stati usati in modo isolato senza supporto di runità di Fanteria e in posizioni statiche facilmente individuabili e neutralizzabili con un attacco ben studiato.

Non erano presenti neppure Forze di riserva tattica lungo il confine o comunque non si sono dimostrate impiegabili con immediatezza.

Lo stesso sistema di Comando e Controllo si è dimostrato fallimentare ed orientato all’offensiva o al contrasto di piccoli gruppi di terroristi.

E parlando della super tecnologia israeliana usata contro un avversario dotato di capacità tecnologiche supportato dagli iraniani ha fatto vedere una realtà virtuale ingannevole alle Forze di Sicurezza israeliane.

E parlando sempre di capacità intelligence, dobbiamo analizzare la mancanza di attiività Humint (Human Intelligence) nei territori..

Hamas ha condotto operazioni di Guerra elettronica che hanno impedito agli operatori israeliani di comunicare tra loro.

Ed anche su questo, come prevenzione, c’è stata una falla nella sistema.

E sulle tanto decantate Forze Speciali che hanno spesso risolto situazioni estramente critiche esse, seppure equipaggiate e addestrate, non devono essere sempre considerate risolutive di tutto.

Sono solo una delle tante opzioni, non sempre la più corretta per qualcuno, che un Comandante operativo sul terreno ha a sua disposizione.

E quindi, al dilà di ogni potenza tecnologiac e al di là di ogni forza speciale quello che deve apprire chiaro è che senza la vecchia, cara e amata unità di Fanteria si fa poco.

I Fanti devono infatti difendere il terreno e installazioni in esso presenti.

Unità della Fanteria israeliana

Ed eccoci a parlare dell’Aeronautica. Le Forze aeree sono sì importanti ma non risolutive di fronte ad un avversario disposto ad accettare un alto tasso di perdite.

In queste ore, gli aerei israeliani hanno lanciato un attacco su larga scala contro molti centri dell’organizzazione terroristica di Hamas nella Striscia di Gaza.

Come terzo aspetto del nostro discorso il contrattacco israeliano.

Lo ha detto con forza il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant: “Siamo in guerra per la nostra esistenza nella Regione: se non faremmo pagare l’intero prezzo, la deterrenza andrà persa e i nostri nemici intorno a noi metteranno in pericolo la nostra esistenza”.

Ha aggiunto che “non saremmo in grado di prevenire ogni incidente e colpire ogni terrorista, ma esigeremo un prezzo che non immaginavano e ripristineremo la deterrenza. Ecco perché ci saranno misure mai viste prima”.

Sicuramente Hamas lo avrà messo in conto quando ha pianificato (perchè un’operazione militare, seppure con un aspetto terroristico, va sempre pianificato).

Ma prima di fare un attacco sul terreno occorre una pianificazione delle attività sul campo di battaglia.

Se gli israeliani dovessero attaccare testa bassa contando sul solo supporto aereo rischiano andare incontro ad un disastro con perdite inaccettabili sia per le loro forze sia per la popolazione palestinese.

Lo scopo dei terroristi di Hamas è quello di avere tante vittime civili palestinesi per far perdere il consenso internazionale al nemico che loro continuano a definire “sionista”.

I terroristi hanno provocato lo Stato ebraico, ucciso moltissime persone e preso ostaggi (donne, bambini, anziani) che sono stati portati a Gaza City e che rischiano di essere usati scudi umani.

Cosa fare? Tra le ipotesi: l’isolamento della Striscia di Gaza (sempre il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato “l’assedio totale. Niente elettricità niente cibo, niente carburante”. Interrotte anche le forniture d’acqua.), imporre un blocco navale, far voltare la popolazione palestinese contro Hamas , usare il tempo dell’assedio per ricostruire lo schema di battaglia di Hamas, colpire con aerei e artiglieria solo obiettivi riconosciuti.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant

Dopo un mese di questo trattamento si deve procedere all’offensiva per distruggere una volta per tutte l’organizzazione terroristica attaccando in un momento di stanchezza (ogni giorno che passerà li stresserà e farà abbassare la guardia ai militanti di Hamas schierati) e possibilmente da una direzione imprevista.

L’unica possibile è dal mare in quanto tutto il dispositivo difensivo di Hamas è orientato fronte a terra.

Questo attacco deve essere a forze combinate dove la Fanteria corazzata dovrà fare il lavoro più duro ma completamente integrata è supportata da

Mezzi corazzati, Artiglieria, Genio corazzato, elicotteri d’attacco ed Aviazione per le CAS (Close Air Support ), droni, Humint e guerra elettronica devono essere, in tempo reale le picture del campo di battaglia.

Ed ancora l’uso di Infops per il consenso CIMIc per essere percepiti dai palestinesi e dall’opinione publica internazionale come salvatori.

Infine, sì all’uso delle Forze speciali ma solo per attacchi concorrenti se e quando si riescono ad individuare i capi di Hamas.

Intanto prosegue la controffensiva dei soldati dell’IDF. Sono stati eliminati due terroristi in uno scontro a fuoco al confine settentrionale del Paese ebraico.

In 4  si erano infiltrati, due sono stati uccisi e uno pare sia tornato in Libano.

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