Guerra Israele-Hamas: uccisi nei combattimenti di ieri soldati della Brigata di Fanteria “Givati” e della 7^ Brigata Corazzata. Oggi si riapre il valico di Rafah ai possessori del doppio passaporto per lasciare la Striscia di Gaza

GAZA CITY (STRISCIA DI GAZA). Sono 9 i soldati israeliani uccisi, ieri, nel corso dei combattimenti contro le milizie terroristiche di Hamas, a Nord della Striscia di Gaza.

Questi i loro nomi: Tenente Ariel Reich, 24 anni, di Gerusalemme, Sergente Maggiore Halel Solomon, 20 anni, di Dimona, Sergente Maggiore Erez Mishlovsky, 20 anni, di Oranit, Sergente Maggiore Adi Leon, 20 anni, di Nili, Sergente Maggiore Roei Dawi, 20 anni, di Gerusalemme, Sergente Adi Danan, 20 anni, di Yavne, S, Caporale Ido Ovadia, 19 anni, di Tel Aviv, Caporale Lior Siminovich, 19 anni, di Herzliya e il Caporale Asif Luger, 21 anni, di Yagur.

Un’immagine di alcuni dei soldati rimasti uccisi nei combattimenti (Credit stampa israeliana)

Reich e Luger prestavano servizio nel 77°  Battaglione della 7^ Brigata Corazzata, mentre il resto dei soldati faceva parte del Battaglione Tzabar della Brigata di Fanteria “Givati”.

Un carro israeliano in attività operativa (Credit IDF)

I soldati della “Givati” ​​sono stati uccisi dopo che un veicolo blindato a bordo del quale si trovavano è stato colpito da un missile guidato anticarro lanciato da Hamas. Nello stesso incidente sono rimasti feriti altri 4 militari, di cui uno gravemente.

Quelli appartenenti al 77° battaglione sono rimasti uccisi mentre con il loro carro sono, probabilmente, passati su un ordigno esplosivo. Nello stesso incidente altri due soldati sono rimasti gravemente feriti.

Altri due militari israeliani, appartenenti alla Brigata “Givati”  sono stati uccisi durante alcuni scontri a fuoco nella Striscia di Gaza. E un soldato del Battaglione Rotem della stessa Brigata di Fanteria ​​è stato gravemente ferito.

In una dichiarazione, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto: “La caduta dei combattenti dell’IDF nelle battaglie contro i terroristi di Hamas a Gaza è un colpo duro e doloroso. I nostri cuori e i nostri pensieri sono con le loro care famiglie. I risultati significativi dei pesanti combattimenti nelle profondità della Striscia di Gaza purtroppo richiedono un prezzo elevato”.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant

“Siamo preparati e pronti per una campagna lunga e complessa – ha aggiunto – che richiede coraggio, determinazione e perseveranza. Vinceremo”.

Intanto, l’IDF ha informato di avere rafforzato l’area del Mar Rosso con navi lancia missili, dopo i diversi attacchi da parte degli Houthi, sostenuti dall’Iran, nello Yemen.

Mappa dello Yemen

Le Forze di Difesa israeliane hanno spiegato che le unità sono state schierate, ieri, “in conformità con la valutazione della situazione e come parte dei maggiori sforzi di difesa nell’area”.

Sempre ieri, sono stati intercettati un missile e due droni lanciati dallo Yemen contro Israele. Un altro obiettivo è stato intercettato, questa mattina presto, vicino alla città più meridionale di Eilat.

L’Esercito ha spiegato di  avere diversi livelli di difesa aerea nell’area per proteggere Israele dagli attacchi Houthi.

Con la mediazione del Qatar è stato fatto un accordo che vedrebbe l’apertura, oggi, del valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto e consentirebbe agli stranieri e ai cittadini con doppia nazionalità di lasciare la Striscia.

Il valico di Rafah dovrebbe essere riaperto oggi

Secondo quanto riporta l’Agenzia di stampa Reuters non si sa, con precisione, quanto il valico resterà aperto. I qatarini sono intervenuti parlando con Egitto, Israele e il gruppo terroristico Hamas, che controlla Gaza, in coordinamento con gli Stati Uniti.

Sempre secondo quanto è stato comunicato si prevede che anche un numero imprecisato di cittadini di Gaza, gravemente feriti, vengano trasportati attraverso Rafah per ricevere cure mediche in Egitto.

Ma, ufficialmente, non ci sono notizie più dettagliate in merito.

La conferma dell’apertura, seppure a tempo, del valico è stata confermata dal ministro degli Esteri britannico James Cleverly. E ha aggiunto che rappresentanti del Regno Unito sono pronti ad assistere i loro connazionali.

“È fondamentale – ha concluso il ministro – che gli aiuti umanitari salvavita possano entrare a Gaza il più rapidamente possibile”.

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