Honduras, un Paese povero e violento. In molti fuggono verso gli USA. Il ruolo del Banco Mondiale con i suoi investimenti per portare lo sviluppo

Tegucigalpa. La fuga degli honduregni dal proprio Paese è ciclica. Povertà, violenza, mancanza di prospettive di lavoro spingono molte famiglie a tentare la fortuna oltre confine, Quanto le televisioni di tutto il mondo stanno documentando in questi giorni a proposito della carovana dei migranti che è arrivata fino in Messico  per tentare di raggiungere gli Stati Uniti, non è nuovo alla vita sociale del Paese centro americano. E’ già successo negli anni passati. Potremmo dire che è quasi ciclico.

Migranti si riposano dopo il cammino per fuggire dal Paese

Noi ci affidiamo ai dati del Banco Mondiale che definisce l’Honduras un Paese dove il 60,9% della popolazione vive in povertà. Nelle zone rurali approssimativamente uno su 5 vive con un meno di 2 dollari al giorno.

Dopo la crisi economica del 2008-2009, l’Honduras ha avuto un moderato recupero dei suoi livelli economici. Sono arrivati investimenti pubblici, le esportazioni sono state migliori così come le rimesse di chi è all’estero sono star più alte. Nel 2017 il tasso di crescita è stato del 4,8% e si stima che, per l’anno in corso, sia del 3,6%.

Ma, nota il Banco Mondiale, il Paese affronta i più alti livelli di diseguaglianza economica dell’America Latina. Non dimenticando un aspetto importantissimo: quello della criminalità e della violenza che impedisce l’arrivo di investitori.

Le indagini dopo un omicidio in Honduras

Anche se, negli ultimi anni, gli omicidi sono diminuiti, il Paese conserva sempre il triste primato del tasso più alto nel mondo (43,6 assassinati ogni 100 mila abitanti nel 2017, come evidenzia l’Osservatorio sulla Violenza dell’Università nazionale autonoma dell’Honduras).

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Sempre con uno sguardo all’aspetto economico, notiamo che, negli ultimi decenni, il Paese ha registrato una diminuzione dei prezzi nell’export di banane e caffè. I problemi che affliggono l’economia locale sono portati anche dagli uragani che spingono le autorità ad investire nella protezione della popolazione.

Alcuni studi del Banco Mondiale hanno evidenziato l’importanza di una migliore qualità dell’educazione scolastica e dell’impieghi della gente in agricoltura, visto che la maggioranza dei cittadini poveri sono agricoltori e dipendono dalla terra come forma di sussistenza.

Bambini in un villaggio rurale

Altri studi dello stesso Ente hanno, poi, sostenuto quanto siano importanti i programmi sociali per ridurre la povertà.

Il 15 dicembre 2015 il Direttorio esecutivo del Gruppo Banco Mondiale ha approvato una strategia per lo sviluppo del Paese centro americano per il periodo 2016.-2020, con questi punti centrali: espandere la copertura dei programmi sociali, rafforzare la riabilitazione delle infrastrutture chiave, incrementare l’accesso ai finanziamenti, rafforzare le regole e la capacità istituzionale, migliorare la produzione rurale, aumentare gli interventi per rispondere ai disastri derivanti dalla natura e dal cambiamento climatico, costruire capacità di prevenzione del crimine e della violenza a livello locale.

Il Banco Mondiale ha contribuito alla crescita del Paese con 939.70 milioni di dollari, ai quali si sono aggiunti 418.75 milioni di dollari della Corporazione Finanziaria internazionale per lo sviluppo del settore privato e 327 milioni di dollari dell’Organismo multilaterale di Garanzia degli investimenti.

Il Banco ha appoggiato anche progetti per la protezione sociale, la competitività rurale, la prevenzione della violenza, il rischio di disastri, i trasporti, le energie rinnovabili, le infrastrutture ed il settore finanziario.

Con il progetto per una migliore qualità dell’educazione, il buon governo ed il rafforzamento delle istituzioni, il Ministero dell’Educazione ha avuto modo di ampliare la copertura delle comunità di studenti più poveri dal 36% al 50%, con l’apertura di circa 800 Centri prescolari. Così come ha avuto modo di aumentare il numero dei maestri volontari da impiegare nelle attività.

Invece, con il progetto dedicato alla nutrizione e alla protezione sociale il Governo ha aiutato oltre 36 mila bambini a rischio per insufficienza alimentare. Ha aumentato la sicurezza sociale con un programma pilota di impiego, coinvolgendo molti giovani.

Il progetto di protezione sociale ha consentito di aumentare l’assistenza scolare e l’uso di servizi preventivi per la salute destinati alle famiglie più vulnerabili con un programma che ha interessato oltre 1,5 milioni di cittadini (circa 300 mila famiglie) che vivono in estrema povertà.

Il progetto di modernizzazione del settore dell’acqua potabile e della sanificazione ha consentito un migliore accesso e qualità alla risorsa idrica per una decina di municipi.

Sempre con l’ausilio del Banco Mondiale il Governo ha potuto pavimentare 60 chilometri di strada, facilitando così l’accesso alle comunità rurali più povere. Sono state anche create 16 micro imprese per la manutenzione viaria, destinate a garantire una conservazione effettiva delle strade, creando nel contempo posti di lavoro.

Con il progetto sulla competitività rurale si è cercato di contribuire ad aumentare la produttività dei piccoli agricoltori. Sono stati creati 9 mila posti di lavoro nel settore del caffè.

Un agricoltore in una piantagione di caffè

Infine, il progetto di gestione dei rischi derivanti dai disastri naturali ha rafforzato la gestione integrale del rischio stesso a livello locale e nazionale. Il progetto appoggia l’implementazione dei programmi di gestione di essi in 81 municipalità del Paese, interessando circa 5 milioni di persone.

Ma, malgrado tutto questo, la gente continua a cercare di fuggire dal Paese

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