TEL AVIV. Si registra nel Governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu una forte opposizione all’accordo per il osate il fuoco a Gaza, firmato ieri.

In mattinata si erano registrate varie voci che parlavano anche di una protesta anche all’interno di Hamas,
I Partiti alleati di Netanyahu si sono detti contrari all’intesa e, per questo motivo, i premier ha ritardato la convocazione di una riunione di Gabinetto prevista per approvare sia cessate il fuoco e che il rilascio degli ostaggi con Hamas.
Netanyahu ha affermato in un comunicato che Hamas sta rinnegando alcune parti dell’accordo di ieri, confermato dal Presidente USA uscente Joe Biden, da quello entrante Donald Trump e da una serie di altri funzionari.
Subito è arrivata lisa riposta di Hamas che ha respinto ogni accusa.
Questo ritardo aggrava il trauma per le famiglie dei 98 ostaggi che sperano che alcuni di loro vengano rilasciati nei prossimi giorni, e aumenta l’apprensione in un Paese sull’orlo di una svolta in una crisi nazionale che covava da quando gli ostaggi sono stati catturati lo scorso 7 ottobre 2023.
Il ritardo arriva perché Netanyahu deve affrontare una forte opposizione da parte degli israeliani di destra sull’accordo, compresi i membri chiave della sua coalizione di Governo.
La maggioranza degli israeliani sostiene un’intesa che riporterebbe a casa gli ostaggi, anche a costo di liberare centinaia di palestinesi condannati per terrorismo dalle carceri israeliane.
Ma i Partiti di destra ,credono che qualsiasi accordo che lasci Hamas intatto non raggiunga l’obiettivo di “totale vittoria”, promessa da tempo da Netanyahu.
Bezalel Smotrich, capo del gruppo di estrema destra Sionismo religioso (nato dalla fusione tra il Partito Sionista Religioso e La Casa Ebraica), ha annunciato ieri il suo partito si è opposto all’accordo di cessate il fuoco, che inizierà con una pausa di sei settimane durante la quale sarà negoziata una seconda fase permanente, prima di una terza. fase in cui inizierà la ricostruzione di Gaza.

Ha definito i termini dell’intesa “cattivi e pericolosi per la sicurezza nazionale dello Stato di Israele”.
E ha chiesto che Netanyahu riprenda i combattimenti dopo le prime sei settimane, il che precluderebbe le fasi successive dell’accordo.
Si vocifera che Sionismo religioso voglia uscire dalla coalizione di Governo, una scelta che inguaierebbe l’attuale primo ministro. il quale non avrebbe più la maggioranza alla Knesset
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