Immigrati, caso Sea Watch 3: Lo Stato o è sovrano o non è uno Stato

di Alexandre Berthier

ROMA. Nonostante un “decreto sicurezza” ed un “decreto sicurezza bis” continuiamo a subire la prepotenza dell’1% dell’elettorato italiano che attraverso i suoi modesti e consunti rappresentanti  –  come la gallina del Leopardi che “tornata sulla via ripete il suo verso” –  ci ripetono con convinta e disperata enfasi che non accogliere questi sventurati, falsi naufraghi,  è disumano e viola le leggi del mare. Ma ormai la storia è vecchia e non si comprende perché mai l’opinione pubblica italiana debba essere ancora bombardata quotidianamente da queste stupide e false problematiche e perché certi giornalisti e certi conduttori televisivi possano tifare smodatamente per l’immigrazione incontrollata senza essere perseguiti severamente  per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il popolo sovrano, ex art. 1 della Costituzione, sia nel marzo del 2018 che nel maggio del 2019 ha proclamato la sua totale avversione all’accoglienza dei migranti clandestini. Dunque a che gioco giocano televisioni, giornali, procure della Repubblica, ed  ex pagatissimi dipendenti dell’UNHCR? Ma è ovvio, mettono in scena quotidianamente una azione  nei fatti eversiva, che non solo viola la sovranità popolare ma anche l’ordinamento giuridico dello Stato! Ogni Stato dispone di norme basilari che vietano l’ingresso nel territorio nazionale di stranieri sprovvisti dei titoli per entrarvi.

La questione della Sea Watch 3 riapre il tema della ripartizione dei poteri

Ogni Stato è organizzato con forze armate e forze di polizia per respingere le invasioni. Ma sembra vi sia una eccezione: l’Italia. L’Italia che deve dotarsi di ridicoli (alla fine è così) strumenti come i decreti sicurezza citati in premessa che, però,  alla prova dei fatti, non servono a nulla. Invece non risulta che gli USA, la Francia, la Spagna, l’Austria, la Turchia per fronteggiare le ondate di immigrazione abbiano dovuto emanare normative speciali:  tutt’altro, si sono limitati semmai a costruire muri o barriere di filo spinato o a predisporre campi di concentramento. Il fatto è che o si è Stato sovrano o non si è nulla! Uno Stato che non è capace o che, peggio ancora,  non vuole proteggere le sue frontiere nazionali né le frontiere esterne dell’Unione Europea, di sua competenza, è uno Stato che ha perso la sua dignità di Stato sovrano. E con lo Stato la dignità la perdono pure tutti  quelli che lo rappresentano e che in esso hanno comunque compiti e funzioni fondamentali. E tutto ciò nonostante per ben due volte la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) abbia proclamato che i migranti clandestini provenienti dalle coste libiche non hanno diritto di sbarco! Vergognoso, si devono vergognare tutti: dal Presidente della Repubblica, e giù giù fino al comando della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto- Guardia Costiera di Lampedusa! Uno Stato con 60.000.000 di abitanti e circa 700.000 uomini e donne delle forze armate e delle forze di polizia che soccombe, umiliato e schiaffeggiato da una ragazzina tedesca che tutti (sempre quelli che rappresentano il citato 1%) orgogliosamente chiamano la “capitana coraggiosa”. Una ragazza – a capo di una ventina di avventurieri, con uno stretto collegamento con uno stipendiato  team italiano, al timone di una nave battente bandiera olandese, ma che si comporta da nave pirata, che tiene prigionieri a bordo 42 migranti per 14 giorni – osa violare spudoratamente, annunciandolo con grande anticipo, il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. Il tutto con le immagini TV che mostrano due barchette delle polizie italiane, che al vedersi risultano ridicole a fianco della Sea Watch 3 che al confronto sembrerebbe essere un transatlantico o una portaerei: uno spettacolo indecente che mostra quanto siamo caduti in basso. Ma in uno Stato che abbia un Governo che governi, 13 giorni fa, non si sarebbe dovuto inviare la Finanza a notificare il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane alla Sea Watch 3, bensì una nave da guerra o della Guardia Costiera – di stazza adeguata –  per intimare l’allontanamento alla nave della ONG. A  fronte di inadempienza si sarebbe poi dovuto  procedere alla cattura della nave straniera, ad arrestarne l’equipaggio fuorilegge, trasbordandone i migranti, e quindi affondando la nave stessa. Questa la legge, questo il potere ed il dovere dello Stato! Ma se lo Stato non c’è . . . e forse non ci sono neppure gli italiani.

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