Parigi. Ieri a Parigi si è tenuto un importante vertice con lo scopo di mettere fine all’immigrazione illegale che sfrutta il caos libico per raggiungere l’Europa ed in particolare l’Italia, via mare attraverso il canale di Sicilia. Erano riuniti allo stesso tavolo i leader di Francia, Germania, Spagna e Italia, i capi di alcuni dei Paesi africani da cui partono la stragrande maggioranza dei migranti (Ciad, Niger e Libia) e l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini.
Dopo tanto tempo, finalmente la questione immigrazione è stata affrontata a livello europeo coinvolgendo anche i Paesi africani che si trovano a fare i conti con immensi flussi di migranti che passano sul loro territorio diretti ai porti libici in attesa di imbarcarsi sulle carrette del mare dirette in Italia.
Tra i provvedimenti presi ci sono maggiori aiuti alla stabilità politica ed economica della Libia. E’ evidente che un Paese nel caos con il potere conteso tra due Governi di Tripoli e Tobruk ed un numero imprecisato di tribù locali non può garantire il controllo delle frontiere e non può bloccare il transito di potenziali terroristi diretti in Europa per compiere attentati. L’immigrazione e la sicurezza sono due temi strettamente interconnessi perché è risaputo che gli uomini in nero del sedicente Califfato utilizzano le rotte migratorie come corridoi per entrare in Europa e contrabbandare il materiale necessario alle stragi che hanno insanguinato tante città del vecchio continente negli ultimi anni.
Garantire asilo a chi ne ha davvero bisogno e la sicurezza tutti i cittadini europei che, giustamente, chiedono a gran voce di potere camminare per le strade in libertà, senza il pensiero di un camion che potrebbe essere usato da un jihadista per falciare la folla o di un folle che armato di coltello possa scatenare il panico, questa è la vera sfida che il vertice di Parigi si pone e deve vincere nell’immediato futuro.
Un primo passo è la volontà di tutti i Paesi presenti al vertice di rivedere il sistema di Dublino, ormai antiquato e non adatto ai tempi; la Cancelliera tedesca, Angela Merkel ha detto in proposito che esso “deve essere rivisto, non offre soluzioni soddisfacenti, i paesi cosiddetti d’arrivo sono sfavoriti. Visto che non c’è solidarietà reale, dobbiamo trovare nuove soluzioni”.
Anche la creazione di hotspot direttamente in Africa potrebbe rivelarsi una buona idea per fare passare solamente coloro che hanno davvero bisogno di protezione internazionale e bloccare i migranti economici rimpatriandoli.
Il vertice di Parigi ha puntato tutto sulla creazione di prospettive occupazionali per i giovani africani che sarebbero così incentivati a rimanere nelle loro terre e favorirebbero la crescita economica dei loro Paesi di origine.
Aiutare gli africani in Africa è stato il mantra del vertice di Parigi perché forse si è finalmente capito che l’arrivo incontrollato di migliaia di persone sul suolo europeo mette in pericolo non solo gli stesi migranti costretti a viaggi al limite della sopportazione umana sulle carrette del mare ma anche i cittadini europei che vedono sorgere nelle loro città quartieri ghetto in cui dilagano criminalità ed estremismo violento.