India: la corsa all’armamento. Una road map da quindici anni

Un F-16D Block 52 appartenente alle Forze Aeree di Islamabad

Il contesto regionale: tra Cina e Pakistan

La modernizzazione militare non nasce in un vuoto geopolitico.

I recenti scontri con la Cina lungo il confine himalayano e il conflitto armato con il Pakistan di maggio – il più sanguinoso degli ultimi decenni – hanno dimostrato che la minaccia è concreta.

La corsa agli armamenti è dunque risposta a un ambiente ostile: la Cina mostra armi laser nelle sue parate, il Pakistan rimane un avversario tradizionale.

Per Nuova Delhi, rafforzare Esercito, Marina e Aeronautica è questione di sopravvivenza.

Ambizioni navali e deterrenza nucleare

Il piano include l’acquisizione di sistemi di propulsione nucleare per nuove portaerei e navi da guerra, con l’obiettivo di ampliare la proiezione navale nell’Oceano Indiano.

La costruzione di una portaerei a propulsione nucleare, la prima per l’India, rappresenterebbe un salto qualitativo.

Si aggiungono dieci nuove Fregate, Corvette avanzate e centinaia di imbarcazioni veloci: un potenziamento che riflette la volontà di trasformare la Marina indiana in uno strumento di deterrenza e influenza geopolitica.

Un carro T-72 dell’Esercito indiano

Potenza terrestre e dominio dell’aria

L’Esercito prevede di sostituire i vecchi T-72 con oltre 1.800 carri armati moderni, affiancati da 300-400 veicoli leggeri e migliaia di missili anticarro.

Si punta anche all’automazione: oltre 700 sistemi robotici e decine di migliaia di munizioni di precisione.

L’Aeronautica investirà in droni stealth, pseudo-satelliti, sistemi laser e centinaia di velivoli di nuova generazione.

Una valutazione strategica

La tabella di marcia riflette un calcolo preciso: scoraggiare la Cina, contenere il Pakistan e dare all’India un peso politico maggiore nei consessi internazionali. Il riferimento ai missili ipersonici segnala che Nuova Delhi non vuole restare indietro nella corsa tecnologica già avviata da Washington, Mosca e Pechino.

Ma ogni salto tecnologico ha un prezzo: con 77 miliardi di dollari di bilancio, l’India è quarta al mondo per spesa militare, dietro solo alle tre superpotenze.

Dimensione geoeconomica

La modernizzazione è anche leva economica.

Rafforzare l’industria nazionale significa ridurre importazioni e attrarre investimenti nel settore della difesa.

Ma resta da capire se l’India saprà sostenere, politicamente e finanziariamente, una trasformazione così ambiziosa.

Conclusione: un futuro da potenza globale?

Con questo piano, l’India non cerca solo di difendersi: punta a un ruolo di potenza regionale e globale.

Se riuscirà, potrà diventare attore imprescindibile nella partita tra Stati Uniti e Cina.

Se fallirà, rischierà di gravare su bilancio e società senza garantire quella sicurezza che oggi promette.

*Presidente Centro Studi Cestudec

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