Indo-Pacifico: l’assetto militare e strategico della Francia

Di Pierpaolo Piras 

Parigi (nostro servizio). La Francia mantiene un apparato militare permanente nell’Indo-Pacifico, diviso in 5 Comandi superiori che coprono l’intera area.

L’area dell’Indopacifico

Le posizioni di queste forze militari costituiscono la chiave di volta dell’azione di presenza e di difesa francese nella regione.

Militari francesi presenti nell’areaEsse sono fondamentali per l’attuazione della cooperazione, attraverso la loro partecipazione a un gran numero di operazioni congiunte e di formazione.

Svolgono anche un ruolo di primo piano nell’evacuazione dei cittadini francesi e nell’assistenza umanitaria in caso di calamità naturale (HADR).

Le Forze Armate francesi nell’Oceano Indiano meridionale (FAZSOI) costituiscono una piattaforma per proiettare forze in questa regione soggette alle dinamiche della competizione strategica, laddove alleati e partner hanno minore capacità proiettive di azione.

Nel Pacifico meridionale, le Forze Armate della Nuova Caledonia (FANC) e le Forze Armate della Polinesia francese (FAPF) consentono alla Francia di garantire la sicurezza dei suoi territori, della ZEE (Zona Economica Esclusiva)  e dello spazio aereo di sua sovranità.

Questa capacità di protezione e sorveglianza è estesa, in virtù della loro area di responsabilità permanente, agli approcci territoriali della Melanesia e della Polinesia.

Questi meccanismi contribuiscono al raggiungimento di missioni regionali, al di là delle aree sovrane, in stretta cooperazione con l’Australia e la Nuova Zelanda, e a beneficio di stati insulari.

Una rete di 18 missioni guidate da addetti alla difesa, accreditati in 33 Paesi, e una quindicina di alti funzionari statali di collegamento e cooperazione assicura una rete geografica per garantire la protezione e la sicurezza dei cittadini e dei territori francesi, oltre che per attuare un’attività di cooperazione in materia di difesa.

Infine, una rete di 7 addetti alla sicurezza interna consente di sviluppare azioni di cooperazione bilaterale, multilaterale e regionale in materia di sicurezza con 27 Paesi della zona.

Tre Forze sovrane (FAZSOI, FANC, FAPF) e due forze di presenza territoriale (FFEAU, FFDJ) raggiungono un insieme di 7 mila militari e unità varie dei tre Eserciti.

DISPIEGAMENTI DELLE FORZE ARMATE FRANCESI NELL’INDO-PACIFICO

Occasionalmente il sistema militare permanente può essere rafforzato dal dispiegamento di strutture e forze aeree rapidamente provvenienti dalla madrepatria.

A seguito del dispiegamento del gruppo aereo navale nel 2019, la missione “Marianne”  – con il dispiegamento del sottomarino d’attacco nucleare, “Émeraude”, e di strutture varie di supporto nel 2021 – ha posto in evidenza la capacità della Francia di dispiegare mezzi strategici in un’area così lontana dal territorio metropolitano e per lunghi periodi, nonostante le difficoltà imposte dalla crisi sanitaria.

Un sommergibile francese nel Pacifico (Copyright: ©Rachel Bodier/Marine Nationale/DŽfense)

L’Air and Space Force sta anche rafforzando la sua presenza nell’Indopacifico, oltre al suo contributo dato alle missioni delle proprie forze, attraverso la sua partecipazione alle missioni “Exercise Black 2018” (Australia) e “Pegasus 2018” (Sud-Est asiatico) e “Skyros 2021” (Oceano Indiano).

IL DOMINIO MARITTIMO 

La Nazione ha un vasto dominio marittimo nella regione, oltre a 1,6 milioni di cittadini e una presenza militare di 7 mila uomini.

La strategia indo-pacifica della Francia ha in parte ispirato le strategie dell’Unione Europea, già in avviata lavorazione da molti mesi.

Molto forte la presenza militare francese nell’Indo Pacifico

Questo assetto strategico è stato posto in crisi dalla recente rottura dei rapporti politico-militari della Francia con l’Australia in seguito all’inattesa e improvvisa disdetta dell’oneroso contratto di fornitura di sommergibili a quest’ultima nazione.

LE RELAZIONI CON L’AUSTRALIA 

Ora, la prima domanda è: dove andranno le relazioni franco-australiane e dove Parigi alla fine vuole posizionarsi all’interno di questa enorme regione?

Negli ultimi due decenni, la Francia ha infatti gradualmente trasformato la sua presenza storica in interessi strategici. L’Indo-Pacifico, afferma il governo nella sua strategia appena  rivista  dell’agosto 2021, “è diventato una realtà geopolitica e geo-economica. Il centro di gravità dell’economia globale si è spostato dall’Atlantico al Pacifico”.

I CAMBIAMENTI STRATEGICI 

Tali grandi intenzioni dovranno ora essere rivisitate, insieme a quella che promette di essere un’aspra battaglia legale con il governo e i consiglieri del primo ministro australiano Scott Morrison sul contratto così scorrettamente annullato.

La fiducia tra i due Paesi dovrà essere ricostruita e le relazioni a lungo termine della Francia nella regione dovranno estendersi, come già dichiarato dall’Eliseo, ben oltre l’Australia, per includere Paesi come India, Indonesia e Vietnam.

La seconda domanda è relativo l’orgoglio, in questo caso ferito,  dell’Unione Europea.

Poiché i Paesi promotori dell’AUKUS (Australia, Regno Unito e USA)  hanno deciso di annunciare la loro iniziativa solo un giorno prima che l’UE, sul percorso già pianificato dalla Francia, pianificasse anch’essa di lanciare la propria strategia nell’indo-pacifico.

Di fronte a tanta superficialità nel trattare le relazioni internazionali, ci si chiede davvero a cosa stavano pensando?

Ignorando palesemente le affermazioni dell’UE, l’AUKUS ha, per inciso,  inviato un messaggio sbagliato agli europei, in quanto la Francia resta pur sempre il paese europeo militarmente più attivo e maggiormente presente nell’Indo-Pacifico.

Infatti, la Francia ha un vasto dominio marittimo nella regione che comprende oltre a 1,6 milioni di cittadini e una presenza militare di circa 7 mila uomini, più grande di quella di tutti gli altri ventisei Stati membri dell’UE messi insieme.

Tali grandi intenzioni dovranno ora essere rivisitate, insieme a quella che promette di essere un’aspra battaglia legale con il Governo e i consiglieri del Primo ministro australiano Scott Morrison sul contratto annullato.

Il Primo ministro australiano Scott Morrison

La fiducia tra i due paesi, oggi azzerata, dovrà per quanto possibile essere minimamente ricostruita.

Solo così i rapporti politici a lungo termine della Francia nella regione potranno estendersi ben oltre l’Australia, per includere paesi come India, Indonesia e Vietnam.

IL FUTURO DELLA NUOVA CALEDONIA 

I leader di Australia, Regno Unito e Stati Uniti dovranno tener conto  che circa 280 mila cittadini francesi che vivono in Nuova Caledonia hanno ultimamente deciso tramite referendum di rimanere parte definitiva della Francia.

Poiché la Nuova Caledonia è geograficamente uno dei territori più vicini al continente australiano, ciò potrebbe influire sull’equilibrio regionale dei poteri, politico e militare.

L’Australia è in una posizione difficile: da un lato attende la firma di un importante accordo di libero scambio con l’UE, che attualmente viene ritardato dall’astensione della Francia.

Tuttavia, potrebbe esserci un lato positivo in questa crisi diplomatica.

In vista delle elezioni presidenziali e legislative dell’aprile 2022, politici e analisti in Francia stanno discutendo più intensamente dell’Indo-Pacifico.

Ciò significa che la strategia andrà avanti. Macron è riuscito a far sentire la voce del suo paese ben oltre la sfera transatlantica su un importante argomento geostrategico.

Il Presidente francese Emmanuel Macron

Il 22 settembre scorso, il Presidente americano Joe Biden ha riconosciuto  “l’importanza strategica dell’impegno francese ed europeo nella regione indo-pacifica, anche nel quadro della strategia recentemente pubblicata dall’Unione europea per l’Indo-Pacifico”.

Tornato in Europa, il Presidente francese Emmanuel Macron è stato anche in grado di fare il suo punto sulla difesa europea in un vertice in Slovenia.

I concittadini europei potrebbero non sentire l’impulso di mantenere le distanze dagli Stati Uniti, ma c’è un sentimento crescente – anche nella vicina Germania della Francia – che la nuova attenzione di Washington sul Pacifico non sia in linea con gli interessi dell’UE.

Ecco perché una nuova condizione di equilibrio strategico  potrebbe passare attraverso la “terza via” della Francia nell’Indo-Pacifico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore