Informatica: in aumento nel 2020 i cyberattack. Lo evidenzia il Data Breach Investigations Report di Verizon Business

Milano. L’edizione 2021 del Data Breach Investigations Report di Verizon Business analizza un numero di violazioni maggiore rispetto al passato e mostra come le forme più comuni di attacchi informatici abbiano avuto ripercussioni sulla sicurezza a livello globale durante la pandemia.

Occorre maggiore attenzione ai cyber crime

Il rapporto di quest’anno ha preso in esame 5.258 violazioni segnalate dalle 83 aziende che hanno collaborato al dossier in tutto il mondo.

Si tratta di un terzo in più di quelle analizzate lo scorso anno.

Con un numero crescente di persone che lavorano da remoto, gli attacchi di phishing e ransomware sono aumentati rispettivamente dell’11% e del 6%, con i casi di false dichiarazioni cresciuti di 15 volte rispetto allo scorso anno.

Inoltre, i dati sulle violazioni hanno mostrato che il 61% di queste riguardava credenziali (durante l’anno, il 95% delle organizzazioni che hanno subito attacchi simili ha avuto tra i 637 e i 3,3 miliardi di tentativi di accesso fraudolenti).

Il rapporto ha anche evidenziato le sfide che le aziende devono affrontare quando trasferiscono la maggior parte delle loro funzioni aziendali in cloud, dato che gli attacchi alle applicazioni Web rappresentano il 39% del totale delle violazioni.

“La pandemia di COVID-19 ha avuto un profondo impatto su molte delle sfide di sicurezza informatica che le organizzazioni stanno attualmente affrontando- ha spiegato Tami Erwin, CEO di Verizon Business -. Con l’aumentare delle aziende che trasferiscono in cloud funzioni essenziali per il business, le potenziali minacce per le loro operazioni potrebbero diventare più concrete, poiché i malintenzionati cercano di sfruttare le vulnerabilità umane e la maggiore dipendenza dalle infrastrutture digitali”.

Quest’anno, anche i modelli di categorizzazione degli incidenti  (Incident Classification Patterns) utilizzati dal team del DBIR per classificare le minacce alla sicurezza sono stati migliorati e aggiornati.

I nuovi modelli di report sono in grado di spiegare il 95,8% delle violazioni analizzate e il 99,7% degli incidenti presi in esame nel corso del tempo.

Inoltre, dovrebbero fornire ai clienti una migliore comprensione delle minacce esistenti e del modo in cui le loro organizzazioni possono prevenirle.

Il dossier include un’analisi dettagliata di 12 settori e mostra che, sebbene la sicurezza rimanga per tutti una sfida prioritaria, ci sono differenze significative tra i vari verticali.

Ad esempio, nel settore finanziario e assicurativo, l’83% dei dati compromessi in caso di violazione sono di tipo personale, mentre nell’ambito dei servizi professionali, scientifici e tecnici lo è solo il 49%.

Altri dati interessanti riguardano:

  • Finanza e assicurazioni:  gli errori di misdelivery rappresentano il 55% del totale. Il settore finanziario deve spesso affrontare attacchi mirati all’ottenimento delle credenziali e ransomware da parte di attori esterni
  • Sanità: come avvenuto negli ultimi anni, il banale errore umano continua a caratterizzare questo settore, in particolare la misdelivery (36%), sia essa elettronica o relativa a documenti cartacei
  • Pubblica Amministrazione: la minaccia di gran lunga più grande in questo settore è il social engineering. Gli hacker in grado di creare un’e-mail di phishing credibile spariscono con i dati delle credenziali a una velocità allarmante.
  • Retail: il settore del commercio al dettaglio continua a essere un obiettivo per i criminali spinti da motivi finanziari che cercano di monetizzare combinando i dati delle carte di pagamento e le informazioni personali su cui si basano le aziende di questo settore. Le tattiche di social engineering includono il pretexting e il phishing, con il primo che comunemente si traduce in trasferimenti di denaro fraudolenti.

Trend nel mondo
Le 83 aziende coinvolte report hanno fornito al rapporto approfondimenti specifici sulle tendenze regionali, evidenziando le principali analogie e differenze.

  • Asia Pacifico (APAC): molte delle violazioni che hanno avuto luogo nell’area APAC sono state causate da criminali spinti da motivi finanziari, che attraverso il phishing rubano credenziali dei dipendenti per accedere ad account di posta e ai server delle applicazioni Web
  • Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA): L’area EMEA continua a essere interessata da attacchi alle applicazioni Web, di social engineering e da intrusioni nel sistema di sicurezza
  • Nord America: L’area nordamericana è spesso obiettivo di malintenzionati mossi da motivi finanziari, alla ricerca di denaro o dati facilmente monetizzabili. In questa regione, il social engineering, l’hacking e il malware continuano a essere gli strumenti preferiti dai cybercriminali.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore