Di Vincenzo Santo*
(Da Il Messaggero online – 2 gennaio 2018)
Teheran. Non sono le proteste a preoccupare gli analisti e l’intelligence di casa nostra. O almeno non ancora. I disordini scoppiati nelle città iraniane vengono osservati con molta attenzione, lo scenario considerato assai incerto, ma le manifestazioni di piazza, al momento, non sembrano minacciare la stabilità del governo e dunque le relazioni economiche bilaterali con il nostro Paese. Nel 2017 l’Italia è diventato il primo partner europeo negli accordi commerciali con l’Iran e adesso le nubi per le compagnie, che hanno investito o esportano, non arrivano dall’interno, ma direttamente dagli Usa. Perché il rischio è che Trump, a metà gennaio, non rinnovi il Jcpoa, ossia l’accordo tra Usa, Russia, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna e Iran del 2015, con il quale sono state sospese le sanzioni americane (revocate quelle europee) in cambio di un blocco per dieci anni del programma nucleare iraniano. Ipotesi concreta, che comporterebbe pesantissime conseguenze per molte aziende e banche europee. […] Ogni 90 giorni la Casa Bianca deve certificare al Congresso se Teheran abbia rispettato l’accordo del 2015, a ottobre il presidente aveva evitato lo strappo con gli altri partner limitandosi a minacciare di reintrodurre le sanzioni revocate dall’intesa. Trump aveva rivolto al Congresso e agli alleati l’invito a rafforzare quella che considera «una delle peggiori e più sbilanciate transazioni che gli Stati Uniti abbiano mai intrapreso». Poi aveva lanciato l’ultimatum: in caso contrario «l’accordo sarà cancellato». E l’accordo da allora è rimasto invariato. […] L’interscambio tra Ue-Iran tra il 2015 e il 2016 è cresciuto del 200 per cento. Nel 2016 il valore delle esportazioni italiane verso l’Iran è stato di 1,5 miliardi di euro, con un incremento del 29 per cento rispetto al 2015. Le importazioni dall’Iran hanno registrato un più 123,7 per cento per un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Nel primo trimestre del 2017 è stato registrato un volume di affari di 1,2 miliardi di euro; 800 milioni sono le esportazioni iraniane in Italia, mentre la metà, 400 milioni, le esportazioni italiane in Iran. Un trend che, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere il massimo nel 2019 con esportazioni comprese tra i 2,5 e i 2,6 miliardi di euro. Il settore trainante del nostro export è la meccanica strumentale. Sul fronte delle importazioni l’Italia acquista principalmente greggio e prodotti siderurgici. […]
*Generale CA ris
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