Israele: commemorata la spia Meir Max Bennett in occasione del 70° anniversario del suicidio

Di Chiara Cavalieri 

TEL AVIV. Ieri, Israele ha commemorato Meir Max Bennett, una delle spie più importanti nella storia dei Servizi segreti israeliani, a 70 dal suo tragico suicidio avvenuto prima di un processo in Egitto.

Bennett era stato arrestato dai Servizi di sicurezza egiziani e si suicidò il giorno prima di testimoniare davanti a un Tribunale locale, segnando un capitolo oscuro della storia dello spionaggio israeliano.

Meir Max Bennett, una delle spie più importanti nella storia dei Servizi segreti israeliani,

Bennett, nato in Ungheria nel 1917 e immigrato in Israele negli anni ’20, aveva un passato militare di rilievo.

Si unì all’Haganah, il precursore dell’Esercito israeliano, e successivamente lavorò con l’intelligence militare, partecipando a missioni segrete in Iran, Iraq ed Egitto.

Soldati dell’Haganah

 

La sua carriera si intrecciò con l’Operazione di spionaggio nota come “Asak Habeish”, che si rivelò uno scandalo politico negli anni ’50.

Il Tenente Colonnello Gideon Mitchnik, esperto di storia della Sicurezza israeliana, ha commentato l’importanza di Bennett, sottolineando il suo coraggio nel mantenere segreti vitali per Israele, nonostante non fosse direttamente coinvolto nel caso “Lavon”, che aveva visto giovani ufficiali dell’Intelligence israeliana impegnati in operazioni di sabotaggio in Egitto.

Durante la cerimonia commemorativa, che si è tenuta a Kfar Hasidim, Mitchnik ha evidenziato le straordinarie capacità di Bennett, che parlava sette lingue e aveva ricevuto numerose medaglie per il suo servizio.

La sua missione in Egitto, sotto falso nome di “Max Binet”, lo portò a stabilire contatti con figure influenti, ma anche a mettere in atto operazioni di spionaggio che lo avrebbero condotto alla cattura.

Il suo suicidio, avvenuto nel 1954, avvenne in un contesto di crescente tensione, dopo una serie di attentati che portarono all’arresto di molti membri della sua rete.

Bennett, temendo di rivelare segreti cruciali durante il processo, decise di togliersi la vita, lasciando dietro di sé un’eredità di mistero e di onore.

Il ricercatore Mitchnik ha paragonato la storia di Bennett a quella di Eli Cohen, un’altra spia israeliana famosa, sottolineando però che mentre Cohen divenne una figura nota, la vita di Bennett rimase avvolta nel segreto.

Nonostante il suo sacrificio, la storia di Bennett è stata poco riconosciuta fino a tempi recenti, quando sua figlia Michelle ha iniziato a lavorare per far luce sulla vita e sul destino di suo padre.

La commemorazione di Bennett rappresenta non solo un tributo a un eroe di guerra, ma anche un invito a riflettere sulle complessità e le sfide del Servizio di Intelligence

. La cerimonia ha segnato un momento di unità e riconoscimento da parte della comunità israeliana, con l’invito al ministro della Difesa, Israel Katz, a partecipare e rendere omaggio a un uomo che ha sacrificato tutto per il suo Paese.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz

Con l’erezione di un memoriale a Kfar Hasidim e le iniziative di sua figlia, la storia di Meir Max Bennett non sarà dimenticata, ma continuerà a vivere come simbolo di dedizione e coraggio nel servizio della sicurezza di Israele.

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