Di Chiara Cavalieri
NAQOURA (Libano). Israele ha annunciato oggi il rilascio di cinque prigionieri libanesi, in coordinamento con gli Stati Uniti, definendolo un “gesto di buona volontà” nei confronti del nuovo presidente libanese, Joseph Aoun.

Il Presidente libanese Joseph Aoun
La decisione arriva in un momento di intenso dialogo tra i due Paesi, con la riapertura dei negoziati su confini terrestri e marittimi, mediati da Washington e sostenuti da Francia e Nazioni Unite.
Accordo sui confini: un passo storico?

Un’immagine di Naqoura
Secondo fonti diplomatiche, Israele e Libano hanno concordato di avviare trattative per definire in modo chiaro i confini terrestri e marittimi, una questione irrisolta che da decenni alimenta tensioni tra i due Paesi.
L’incontro di Naqoura, descritto dalla Casa Bianca come “positivo”, ha visto entrambe le parti esprimere l’impegno a mantenere il cessate il fuoco e a trovare una soluzione duratura alle dispute territoriali.
Axios ha riferito che i negoziati riguarderanno non solo la demarcazione del confine terrestre lungo la Linea Blu stabilita dall’ONU, ma anche le aree marittime contese nel Mediterraneo, ricche di risorse energetiche.
Questo accordo segue l’intesa del 2022 sulla frontiera marittima, ma mira ora a una definizione più ampia e definitiva delle linee di demarcazione tra i due Stati.
Cooperazione internazionale per l’attuazione della risoluzione 1701
Oggi, a Naqoura si è tenuta la sesta riunione del Comitato per l’attuazione del meccanismo di cessazione delle ostilità, ospitata dall’UNIFIL e presieduta dagli Stati Uniti, con la partecipazione di Francia, Esercito libanese e Forze di Difesa israeliane.
Durante l’incontro si è discusso della piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che prevede il ritiro delle forze israeliane dal Libano e il disarmo dei gruppi armati non statali.
Si è inoltre fatto il punto sull’accordo di cessazione delle ostilità firmato il 26 novembre 2024 e si sono valutati i prossimi passi per affrontare le questioni ancora aperte tra Israele e Libano.
L’UNIFIL e le delegazioni internazionali hanno ribadito l’importanza di rafforzare la sicurezza lungo la Linea Blu, garantendo che gli impegni presi vengano rispettati da entrambe le parti.
I prigionieri liberati e la reazione libanese
La Presidenza della Repubblica libanese ha confermato la ricezione di quattro prigionieri, con il quinto previsto per domani.
La Croce Rossa libanese ha svolto un ruolo cruciale nella loro consegna, con i detenuti inizialmente trasportati all’ospedale italo-libanese di Tiro.
Secondo Al Jazeera, i convogli della Croce Rossa si sono diretti a Naqoura nel pomeriggio per prelevare i prigionieri, mentre la National News Agency ha documentato il loro arrivo in Libano.
Tensioni interne e il ruolo di Hezbollah
Parallelamente agli sviluppi diplomatici, in Libano si infiamma la battaglia politica per le nomine nel settore della sicurezza.
Secondo fonti locali, la competizione tra le fazioni potrebbe sfociare in un confronto decisivo a Beirut, con importanti figure pronte a lasciare il proprio incarico.
Un altro nodo cruciale riguarda il futuro delle armi di Hezbollah.
Un generale libanese avrebbe trasmesso un messaggio chiaro ai cittadini su questo tema, mentre l’Arabia Saudita osserva con preoccupazione l’evolversi della situazione.
Un nuovo capitolo nei rapporti Israele-Libano?
Il rilascio dei prigionieri, l’apertura dei negoziati sui confini terrestri e marittimi, la cooperazione con UNIFIL e il sostegno di Francia e Stati Uniti segnano un potenziale punto di svolta nei rapporti tra Israele e Libano.
Tuttavia, resta da vedere se questi sviluppi porteranno a un reale processo di distensione o se si tratta di una mossa tattica israeliana volta a migliorare la propria posizione nei futuri negoziati.
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