Di Chiara Cavalieri *
LONDRA. L’energia torna al centro della scena geopolitica del Mediterraneo orientale.
La società britannica Energean, uno dei principali produttori indipendenti di gas della regione, ha annunciato la firma di un accordo di 15 anni per il trasporto di gas naturale israeliano verso l’Egitto attraverso il gasdotto Nitzana, una delle infrastrutture strategiche più importanti per l’integrazione energetica regionale.

Un accordo da 4 miliardi di dollari per garantire flussi energetici stabili
Secondo quanto reso noto dall’azienda, l’intesa rientra in un pacchetto complessivo da 4 miliardi di dollari per l’acquisto e il trasporto di gas israeliano.
L’accordo con il gestore statale del gasdotto israeliano prevede il trasferimento fino a 1 miliardo di metri cubi di gas all’anno, con possibilità di estensione o risoluzione anticipata a seconda dell’andamento del mercato e delle condizioni geopolitiche.
Il gasdotto Nitzana, che collega direttamente Israele con l’Egitto, è considerato una via energetica strategica: da un lato, consente a Tel Aviv di consolidare il suo ruolo di esportatore energetico regionale; dall’altro, garantisce al Cairo una fonte stabile per alimentare la propria rete e i terminal di esportazione di GNL, che riforniscono l’Europa e l’Asia.
Energean rafforza la sua posizione nel Mediterraneo orientale
L’annuncio arriva dopo che Energean, lo scorso settembre, ha comunicato di essersi aggiudicata nuovi contratti per un valore di 4 miliardi di dollari, portando il totale dei suoi accordi a lungo termine a 20 miliardi di dollari per i prossimi vent’anni.
Nonostante questo sviluppo, l’azienda quotata alla London Stock Exchange ha dovuto rivedere al ribasso le proprie previsioni di produzione annuale per la seconda volta in meno di quattro mesi, in seguito alla sospensione temporanea della produzione in Israele avvenuta lo scorso giugno.
Nel primo semestre 2025 (fino al 30 giugno), Energean ha registrato:
- Un calo dell’11% degli utili core
- Un aumento del 24% dell’utile netto dopo le imposte
- 505 milioni di dollari di utile rettificato prima di interessi, imposte, ammortamenti e spese di esplorazione (EBITDAX),
- 110 milioni di dollari di utile netto dopo le imposte.Mathios Rigas: “Sotto le nostre piattaforme in Egitto ci sono 3 trilioni di piedi cubi di gas”

Il CEO di Energean, Mathios Rigas Il CEO di Energean, Mathios Rigas ha dichiarato in un’intervista a Reuters che le riserve potenziali nelle acque egiziane sono “enormi e strategiche”. “Stimiamo la presenza di circa 3 trilioni di piedi cubi di gas sotto le nostre attuali piattaforme di esplorazione in Egitto.
Queste risorse potrebbero rappresentare un asset fondamentale per la sicurezza energetica regionale”, ha affermato Rigas.
L’azienda sta inoltre valutando nuove esplorazioni nel Blocco 23, al largo della costa israeliana, focalizzandosi in particolare su rocce mesozoiche profonde, considerate dagli esperti “una delle aree più promettenti dell’intero Mediterraneo orientale”.
Katalan: un nuovo giacimento strategico per il 2027
Un altro tassello fondamentale della strategia di Energean è rappresentato dal giacimento Katalan, situato al largo di Israele. La produzione dovrebbe partire nel 2027, con una capacità di 2 miliardi di metri cubi di gas all’anno, che saranno trasportati in gran parte attraverso il gasdotto Nitzana verso l’Egitto.
“Cercheremo un partner per implementare questo progetto complesso, ma strategico, che potrà partire non appena la situazione regionale sarà più stabile”, ha spiegato Rigas.
Un’alleanza energetica con implicazioni geopolitiche
L’accordo tra Israele, Egitto ed Energean si inserisce in un contesto regionale di profonda trasformazione energetica e geopolitica. Mentre l’Europa punta a diversificare le proprie forniture per ridurre la dipendenza da Mosca, l’asse energetico Israele–Egitto–Cipro sta diventando sempre più rilevante per la sicurezza energetica mediterranea.
Per l’Egitto, l’arrivo di nuove forniture significa rafforzare la propria capacità di esportazione di GNL, aumentando al contempo la stabilità della rete domestica. Per Israele, si tratta di consolidare il proprio ruolo di fornitore strategico e attrarre investimenti a lungo termine. Per Energean, l’accordo consolida una leadership nel settore offshore mediterraneo.
*Presidente dell’Associazione Italo-Egiziana Eridanus e vice presidente del Centro Studi UCOI-UCOIM.
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