Israele-Hamas: rinviato a domani l’inizio della tregua

Di Fabrizio Scarinci

TEL AVIV. La tregua tra Israele e Hamas, che sarebbe dovuta scattare alle 10.00 di questa mattina, ha subìto un rinvio di circa 24 ore.

Almeno ufficialmente, a causare tale slittamento sarebbe stata la necessità di risolvere alcune questioni di carattere amministrativo legate alla liberazione, da parte di Israele, dei 150 detenuti palestinesi che dovrebbero essere scambiati con 50 degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso.

Distruzioni nella Striscia di Gaza

Per tale ragione ci si aspetta ora un’altra intensa giornata di combattimenti, non solo nella Striscia di Gaza, dove nel corso delle ultime ore (almeno stando a quanto comunicato da Tel Aviv) l’IDF avrebbe colpito circa 300 obiettivi, ma anche sul cosiddetto “fronte settentrionale”, dove, ieri, il figlio di un esponente di spicco di Hezbollah (nonché membro del Parlamento libanese) sarebbe rimasto ucciso nel corso di un raid israeliano.

Inoltre, sempre con riferimento all’accordo, il Premier Benjamin Netanyahu avrebbe comunque voluto specificare come esso, resosi necessario in ragione dell’obbligo morale di salvaguardare le vite delle donne e dei bambini catturati da Hamas (che non sempre possono essere liberati mediante la conduzione di audaci azioni militari), non comporterà la definitiva cessazione delle operazioni, che verranno immediatamente riprese dall’IDF non appena la tregua sarà terminata.

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