Tel Aviv. Il premier Benyamin Netanyahu ed il ministro delle Finanze, il centrista Moshe Kahlon ai ferri corti. Il capo del Governo israeliano ha detto che è pronto a ricorrere alle elezioni politiche anticipate se non si risolverà il contrasto con il suo ministro.
Lo scontro politico ha ad oggetto l’avvio, per la fine di aprile, della nuova Autorità delle trasmissioni radio Tv (incluso il settore digitale). Si tratta di una struttura di governo dell’intero sistema dell’informazione, sul quale era stato trovato in un primo tempo un accordo tra i due uomini politici.
Ma Netanyahu ha detto ieri di “aver cambiato idea”. Una mossa condannata dal titolare delle Finanze, Kahlon che ha accusato il premier di “voler soltanto controllare” il sistema.
Ora, se per metà della settimana, ha minacciato Netanyahu, Kahlon non fermerà l’avvio del nuovo ente, allora si andrà alle urne.
Il leader dell’opposizione, il laburista Isaac Herzog, ha fatto appello a Kahlon di lasciare il governo e di far parte di una nuova coalizione.
“Nell’accordo di coalizione – ha ricordato il premier prima di volare in Cina per una visita di Stato – c’è scritto che tutti i componenti del Governo sono d’accordo con le decisioni che prende il partido del Likud (quello del premier ndr) e le questioni che riguardano le comunicazioni e la stampa, compresi quelli dell’Autorità”.
Il Likud ha 30 deputati e, secondo Netanyahu, e non può rispettare “tutte le clausole dei partiti più piccoli”.
L’Agenzia, creata due anni fa, dovrà sostituire, il mese prossimo, lo storico Ente israeliano di Radiodiffusione. L’Ente costa troppo e, per il ministro delle Finanze, è anche al centro di una forte corruzione.
Prima il capo del Governo era d’accordo, tanto da investirci cento milioni di scellini ma poi ha cambiato idea. Accusato anche di controllare, politicamente l’Ente, Netanyahu ha subito anche la pressione del sindacato Histadrut. Molti impiegati dell’Ente infatti hanno paura di perdere il posto di lavoro e per questo motivo hanno manifestato in strada.